ROMA – Ambientato 183 anni prima degli eventi narrati nella trilogia originale di film, prodotto da Peter Jackson e arricchito dalle voci originali di Brian Cox, Miranda Otto e di Christopher Lee, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim di Kenji Kamiyama racconta il destino della Casa di Helm Hammerhand, il leggendario Re di Rohan. Un attacco improvviso di Wulf, un signore Dunlandiano intelligente e spietato che cerca vendetta per la morte del padre, costringe Helm e il suo popolo a un’ultima, audace resistenza nell’antica roccaforte di Hornburg, una possente fortezza che in seguito diventerà nota come Fosso di Helm. Trovandosi in una situazione sempre più disperata, Héra, la figlia di Helm, deve trovare la volontà di guidare la resistenza contro un nemico mortale intenzionato a distruggerli completamente.

Arriva al cinema con Warner Bros. Pictures dall’1 gennaio, Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim, un viaggio animato all’origine di tutto nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, che ha visto la luce un po’ per caso, un po’ per necessità. In occasione del ventennale de Il Signore degli Anelli: La Compagnia dell’Anello di Peter Jackson nel giugno 2021, infatti, la New Line Cinema ha annunciato la realizzazione di un prequel anime della saga con Warner Bros. Animation in modo da non perdere i diritti di utilizzazione economica dei romanzi di Tolkien che di lì a poco sarebbero andati a decadere se non esercitati. Un’idea, in ogni caso, accarezzata per anni dagli executives della Warner e dal vicepresidente senior della sezione anime Jason DeMarco in particolare.

Su quale momento del passato della Terra di Mezzo s’è discusso per anni in writing room con la co-sceneggiatrice della trilogia originale, Philippa Boyens, che ha spinto Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim nella direzione del regno di Rohan in modo che il racconto risultasse il più possibile familiare per gli spettatori dei film di Jackson. Una storia, quella della Casa di Helm Hammerhand, menzionata da Tolkien nelle appendici de Il Signore degli Anelli e scelta da Boyens e Kamiyama perché distante in termini temporale da Sauron e dall’influenza dell’Anello. Ma soprattutto perché caratterizzata di un conflitto dal cuore epico dorato vestita da tragedia shakespeariana nell’esaminare idee di onore, vendetta, famiglia e resilienza. Il resto lo fa un’animazione in 2D da sogno. Da non perdere!
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