ROMA – Il sole caldo della Sicilia, due ragazzi diversi ma uguali, un rapporto parallelo che finirà per sfiorarsi. Con il suo terzo film, Il Mio Corpo, Michele Pennetta prosegue la ricerca intrapresa in terra siciliana nel 2013 con ‘A Iucata e ripresa nel 2016 con Pescatori di corpi. Infatti, il film – in anteprima italiana ad Alice nella Città dopo l’anteprima mondiale a Visions du Réel, nonché selezionato a Cannes nella sezione di ACID – chiude idealmente questa trilogia in cui il regista si è confrontato con una riflessione su illegalità e legalità. La storia? Quella di Oscar, il figlio più piccolo di un rigattiere, e Stanley, un giovane immigrato di origine nigeriana, che vivono ai margini della società.
Ad accomunare i loro vissuti apparentemente lontani, lo stesso sentimento di solitudine, lo stesso senso di vuoto, il peso sulle spalle di troppe scelte subite. “Con questo nuovo film – racconta Michele Pennetta – ho voluto raccontare la precarietà di giovani senza futuro e senza prospettive. In Stanley e Oscar c’era qualcosa che li accomunava; lo stesso sentimento di essere stati gettati in pasto al mondo senza preavviso, usando i propri corpi come unico strumento di sopravvivenza”.
Qui, in esclusiva, il poster de Il Mio Corpo:
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