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Il Ladro dei Cardellini e quella (riuscita) commedia che insegue la libertà

Carlo Luglio dirige un film che si rifà alla grande tradizione italiana. Dove vederlo? In streaming su CHILI

Il Ladro di Cardellini
Il Ladro di Cardellini

MILANO –  Dopo tanto è bello tornare a posare gli occhi su una commedia con la “C” maiuscola, moderna ma che allo stesso tempo guarda alla tradizione. Carlo Luglio ci è riuscito con Il ladro di cardellini, distribuito da Bronx Film (lo trovate in streaming su CHILI) e con protagonista Nando Paone. Quello che scaturisce, qui, non è la risata esagerata ma un sorriso leggero e morbido, come delicati, del resto, sono l’intero film e la sua storia. Delicatezza ed eleganza, appunto. C’è qualcosa nei paesaggi di questa Napoli e della sua campagna (che non vengono mai nominate ma sono sempre lì), nei personaggi e nelle loro abitudinarie vite, nei rapporti che si creano, che invita chi guarda a voler essere lì con loro e a prendere parte alle loro (dis)avventure.

Nando Paone ne Il Ladro di Cardellini
Nando Paone ne Il Ladro di Cardellini

Così Il ladro di cardellini sembra esistere fuori dal mondo, in una realtà a sé, quando invece è profondamente calato nella sua società. Conosciamo Pasquale, ex maresciallo della forestale licenziato dopo aver venduto illegalmente un cardellino per duecento euro, quando questo ne valeva almeno diecimila. Quando torna a casa conosciamo anche sua figlia, Grazia, che sogna di diventare una cantante ma ha un rapporto complicato con il cibo e uno ancora più complicato con il compagno Strato, uno strampalato artista. E poi ecco gli amici di Pasquale, gli anziani del quartiere che si ritrovano il pomeriggio per chiacchierare nascondendo un lato quasi picaresco. È sempre l’immagine di una certa Italia che ritorna, tanto che la disastrata banda sembra riprendere quella dei mitici Soliti ignoti. Insomma, modernità e tradizione, senza calcare troppo la mano.

Il Ladro di Cardellini
La banda

Ma cosa mette in moto tutta la vicenda, allora? Fondamentalmente, per Pasquale la voglia di cambiare vita, per gli altri della banda la prospettiva di un mucchio di denaro. Ma una banda di cosa? Caccia ai cardellini, ovviamente. Gli viene commissionato un grosso colpo: duecento cardellini bianchi purissimi, molto più rari e di valore rispetto ai cardellini comuni. E come in una commedia che si rispetti, non va tutto liscio. Perché in mezzo ci sono i problemi di tutti i giorni e Pasquale ha subito un duro colpo dopo la morte della moglie. Dunque, tra i fantasiosi rimedi chimici di Don Mimì e scampagnate notturne al cimitero dove spesso e volentieri parla con lei, passa le sue giornate rovinandosi con il vizio del gioco e delle slot machines.

Il Ladro di Cardellini
Una scena del film

Dalla grande tradizione napoletana ritorna allora anche la bella immagine dei fuochi fatui, che compaiono proprio quando la sua vita sta per prendere una svolta. Specchio e immagine di una società di cui spesso si preferisce non parlare, il cambiamento passa per un “inganno”, un matrimonio combinato con una badante per la pensione. Ma è proprio questo che permette a Pasquale di rinascere (o quasi), di cambiare radicalmente la prospettiva sulla sua vita. All’improvviso esplode quella sensibilità che lo fa avvicinare alla natura e ai suoi abitanti, adesso li capisce e capisce anche quei poveri cardellini trafficati illegalmente e malamente. Alla fine, quello che quel ladro di uccelli cerca non è nient’altro che l’umano desiderio di libertà, una libertà che riesce a trovare nel volo dei cardellini e che, in fondo, è la stessa che cerchiamo tutti.

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Qui il trailer del film:

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