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Bruce Willis, Charles Bronson e le due Americhe de Il Giustiziere della Notte

Il remake del cult del 1974? Uguale, ma diverso. Perché? Gli Stati Uniti sono un altro Paese. O quasi…

Il giustiziere della notte.
Bruce Willis nel remake de Il giustiziere della notte.

ROMA – In Italia arrivò al cinema il 12 dicembre 1974, ovvero due anni dopo la pubblicazione del romanzo da cui era tratto, scritto da Brian Garfield. Dopo il primo film, titolato semplicemente Il giustiziere della notte – vero e proprio cult – arrivarono addirittura quattro sequel, sempre con protagonista (e non poteva essere altrimenti) Charles Bronson nei panni di Paul Kersey, uomo qualunque trasformatosi in vendicatore spietato e solitario dopo l’uccisione della moglie e la violenza sulla figlia per mano di un gruppo di balordi. Poi, in un momento di cinema fatto di reboot, sequel, prequel, remake, ecco Death Wish – Il giustiziere della notte e un altro sorvegliante notturno, dedito alla giustizia privata. E, ad interpretare Paul Kersey non poteva che esserci Bruce Willis. Ma i due anti-eroi, così come i due film, pur essendo simili, sono diversi. Perché? Ve lo spieghiamo noi.

  • LA LOCATION Il film originale del 1974 era ambientato in una New York sporca, con la tipica atmosfera oscura e violenta anni Settanta, con una parentesi – snodo narrativo del film, tra l’altro – a Tucson, in Arizona, dove Charles Bronson veniva a contatto con una popolazione abituata all’uso quotidiano delle armi. Nel remake di Eli Roth, vediamo invece Bruce Willis sempre girare per Chicago.
  • L’AMERICA Il vero punto di differenza tra i due film? La radicale differenza tra gli Stati Uniti contemporanei e quelli di quarant’anni fa. Se, come detto, New York non era certo la città divenuta poi simbolo di sicurezza, anche a seguito della stretta sulla criminalità voluta dall’ex sindaco Rudy Giuliani, gli States tutti erano molto più liberal rispetto all’uso delle armi, oggi giustamente al centro di un processo mediatico dopo l’ennesima strage avvenuta in California e l’uccisione di Tyre Nichols a Memphis.
1974: Charles Bronson è Paul Kersey.
  • IL PERSONAGGIO Bruce Willis, da navigato real action hero, nel suo film ha voluto dare ovviamente una sua personale impronta al personaggio. Perché, se al tempo Charles Bronson appariva sul grande schermo come un uomo poco socievole e piuttosto schivo, qui troviamo Willis molto più empatico e (addirittura) caloroso. Altra curiosità, il Paul Kersey del 1974 era un architetto, quello del reboot di Eli Roth è invece un chirurgo.
  • LA REGIA Cruda, esplicita, diretta nel mostrare la violenza e poco incline allo scherzo quella del 1974 firmata da Michael Winner. Eli Roth, al contrario, che tornava dietro la macchina da presa dopo una serie di scivoloni (leggi Knock Knock The Green Inferno) confeziona un giustiziere della notte con sbalzi di humour, concentrandosi poi sull’aspetto splatter della violenza piuttosto che su quello drammatico. Del resto, è pur sempre un film di Eli Roth.
Non un tipo facilmente impressionabile: Charles Bronson ne Il giustiziere della notte.
  • IL TEMA «Alcuni problemi degli Stati Uniti, come l’aumento della criminalità o l’incapacità della polizia di affrontare il fenomeno, sono ancora rilevanti nella nostra società». Ha detto Roth a proposito della tematica de Il giustiziere della notte. È vero: le questioni sono alquanto complesse e piuttosto attuali. Già nel 1974 ci fu un acceso dibattito sul messaggio lanciato dal film – la giustizia privata, l’uso delle armi, la violenza –, figuriamoci oggi, a fronte della piaga delle armi libere sul territorio americano e di una società tutt’altro che equa…
  • IL VIDEO  Qui il trailer del primoIl Giustiziere della Notte:

 

 

 

 

 

 

 

 

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