ROMA – Malek Akkad, la cui società di produzione di famiglia, la Trancas International Films, ha prodotto la serie di Halloween sin dal principio, si era predisposto a dare nuova vita alla storia e ha trovato in Jason Blum un partner creativo che ne condivideva il pensiero. Impressionato dalla capacità di Blum di unire il terrore più assoluto ad una qualità realizzativa impeccabile, Akkad era ansioso di imbarcarsi in un progetto con un collega che condivideva una profonda passione per la creazione di suo padre… e che allo stesso tempo fosse in grado di aiutarlo a portare una ventata di novità nel franchise.
Akkad ci ha raccontato qualche retroscena su come tutto incredibilmente ebbe inizio 40 anni fa: “Il film originale è nato quando mio padre, Moustapha Akkad, e un gentiluomo di nome Irwin Yablans hanno fondato una compagnia di distribuzione: la Compass International Pictures. Stavano cercando qualche progetto che potessero auto-finanziare e distribuire ed erano fan di uno dei primi lavori di John Carpenter: Distretto 13: Le Brigate della Morte. Decisero così di fissare un incontro con John, che aveva un concept per un film low budget chiamato The Babysitter Murders. Si accollarono il rischio, e il resto è storia”. Carpenter ricorda quei primi anni. “Il distributore mi ha chiesto se potevo realizzare il film per 200.000 dollari, e io ho detto: ‘Certo che posso! Voglio solo il controllo creativo e il mio nome in cima ai titoli!’”.
Riflettendo su quello a cui aveva dato vita con la co-sceneggiatrice Debra Hill, Carpenter si rese conto del perché il pubblico continuasse ad essere terrorizzato da questo tipo di incarnazione della paura. “Michael Myers, con la sua maschera e l’uniforme da benzinaio, è un personaggio che sta a cavallo tra l’essere umano e il soprannaturale. È l’incarnazione del male, è spietato e non c’è alcuna argomentazione o preghiera a Dio che ti possa salvare. Ha un unico scopo: ucciderti. Michael Myers è una forza implacabile della natura, sta arrivando e devi toglierti dalla sua strada”. Da grande fan del primo Halloween – La Notte delle Streghe, Blum ritiene che sia uno dei film horror meglio realizzati di sempre e non aveva alcun interesse nel dare vita a questo progetto senza che partecipasse anche il regista che era stato fonte d’ispirazione per gran parte della sua carriera.
“Ottenere la benedizione di John Carpenter era un prerequisito chiave per il coinvolgimento della Blumhouse in questo film.” – ricorda Blum – “Non avevo alcuna intenzione di continuare il franchise di Halloween senza di lui. Quindi, la prima persona da cui sono andato era John. Gli chiesi: ‘Vuoi salire a bordo?’ E lui accettò di buon grado.” Blum ha promesso a Carpenter (che definisce Blum ‘il LeBron James del cinema horror’) che non sarebbero andati avanti fino a quando non fosse stato convinto sia del regista che della sceneggiatura che stavano sviluppando. Blum conosceva un regista in particolare che pensava sarebbe potuto essere interessato, e quando si fece avanti scoprì che David Gordon Green non solo desiderava dirigere Halloween, ma avrebbe voluto anche partecipare, insieme ai suoi vecchi compagni di scrittura, alla stesura della sceneggiatura.
Secondo Blum, è proprio l’assenza di motivazioni nelle azioni di Michael Myers che è così terrificante. Infatti era completamente d’accordo con l’idea degli altri collaboratori che questo dovesse essere l’ultimo confronto tra Laurie e Michael, e che il film avrebbe fatto tabula rasa. “D’accordo al 100% con questa idea di base, quello che ho esposto a Jeff, Danny e David era di creare un nuovo film di Halloween. Gli ho detto di pensare a cosa li avrebbe eccitati maggiormente e cosa gli sarebbe piaciuto vedere di più. È stata loro l’idea di rendere il film una continuazione del primo Halloween”.
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