ROMA – Giulia De Lellis è un vero portento. Nonostante la giovanissima età, solo 23 anni, è un’influencer tra le più famose del web con ben 4 milioni di followers su Instragram. Ed è già in testa alle classifiche di vendita dei libri per la sua biografia, dal titolo evocativo, Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza (Mondadori Electa); un volume scritto a quattro mani con Stella Pulpo in cui affronta la separazione dal fidanzato Andrea Damante. Dulcis in fundo, è in arrivo su La5 anche un programma televisivo tutto suo (e di Gemma Galgani), Giortì, prodotto da Maria De Filippi, in cui le due stelle di Uomini e Donne racconteranno i preparativi delle feste più disparate. Da lei ci siamo fatti raccontare qualcosa in più sui suoi amori cinematografici e sul regista che l’ha affascinata con la sua gentilezza e i modi affabili.
IL TUO FILM PREFERITO – «È un film molto triste che si intitola La custode di mia sorella, per la regia di Nick Cassavetes. È molto pesante, ma mi piace perché parla di un legame particolare tra due sorelle. Nel film c’è una famiglia estremamente unita (come la mia) in cui tutti si amano talmente tanto da arrivare quasi a distruggersi per amore».
LA TUA ATTRICE PREFERITA – «Angelina Jolie, perché interpreta sempre personaggi femminili molto forti, indipendenti. È sempre affascinante».
IL TUO ATTORE PREFERITO – «Brad Pitt. Lo trovo sempre in parte e molto attraente. Di lui mi è piaciuto soprattutto Il curioso caso di Benjamin Button, un altro dei miei film preferiti! L’avrò visto almeno 100 volte».
IL PRIMO FILM VISTO AL CINEMA – «Non ricordo quale sia stato il primo film che ho visto in sala, ma posso dirti di aver visto tre volte in una settimana (sempre al cinema) Amore e altri rimedi con Anne Hathaway e Jake Gyllenhaal. È una storia d’amore meravigliosa: io e la mia migliore amica impazzivamo per quel film, e siamo andate a vederlo tre volte in una settimana».
IL REGISTA DA CUI VORRESTI ESSERE DIRETTA – «Ho incontrato Paolo Genovese alla Mostra del Cinema di Venezia e mi ha fatto un’ottima impressione a livello umano. Prima di chiedermi che lavoro facessi, si è presentato e mi ha detto: “Piacere, sono Paolo. Mi sembri una ragazza molto felice”. Io non lo conoscevo, non sapevo chi fosse, ma lui si è presentato a me con grande modestia, senza un minimo di arroganza, e io ho apprezzato molto questo suo atteggiamento. Quindi, per rispondere alla domanda, farei il suo nome».
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