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Finale a Sorpresa | Penélope Cruz, Antonio Banderas e un (grande) film tutto da ridere

Ecco perché vedere il film di Mariano Cohn e Gastòn Duprat, presentato in Concorso a Venezia 78

Finale a Sorpresa, una risata vi seppellirà!
Finale a Sorpresa, una risata vi seppellirà!

VENEZIA – Lola Cuevas (Penélope Cruz) è un’eccentrica e affermata regista ingaggiata da un imprenditore miliardario megalomane deciso a lasciare il segno nella storia. L’ambiziosa impresa richiede i più grandi talenti: il divo sciupafemmine di Hollywood, Félix Rivero (Antonio Banderas), e il capofila del cinema e del teatro impegnato, Iván Torres (Oscar Martínez). Due leggendari attori agli antipodi ma dal carisma ineguagliabile costretti ad affrontare delle prove esilaranti e originali. Riusciranno a superare la loro rivalità e a dare vita a un capolavoro? Presentato in Concorso a Venezia 78, Finale a sorpresa – Official Competition (Competencia oficial) di Mariano Cohn e Gastòn Duprat e il consiglio cinematografico da non farsi scappare per nessuna ragione al mondo.

Penelope Cruz in una scena di Finale a sorpresa
Penelope Cruz in una scena di Finale a sorpresa

A cinque anni di distanza da Il cittadino illustre che valse a Oscar Martínez la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Venezia 73, il duo registico argentino si ricompone dopo la pausa solista de Il mio capolavoro e 4×4, portando in scena una frizzante dramedy arricchita dalla presenza dei feticci almodovariani di ferro Penelope Cruz e Antonio Banderas. Fuoriclasse della recitazione per cui Cohn ha solo parole al miele: «A loro piacciono i nostri film ed entrambi gli attori desideravano lavorare insieme. Poi, finalmente, ci siamo visti a Londra per uno scambio di idee e abbiamo condiviso con loro il germe di quello che poi sarebbe diventato l’asse centrale di Finale a sorpresa».

Penelope Cruz in una scena di Finale a sorpresa

Al centro del racconto una corposa componente meta-cinematografica a metà tra il truffautiano Effetto notte e il fantastico Cassavetes de La sera della prima con cui raccontare il dietro le quinte, là dove si crea la magia: «Lo scopo è di mostrare, attraverso la finzione, come gli attori creano le emozioni. Il pubblico vedrà i meccanismi, le tecniche, le tattiche e le procedure che vengono usate». Gli fa eco Duprat che di Finale a sorpresa sottolinea proprio la particolarità della sua componente meta-linguistica capace di andare oltre le colorite vicende produttive per arrivare all’analiticità delle emozioni: «Non c’è nessun film che mostri esattamente i meccanismi a cui ricorrono gli attori per farci piangere, per farci ridere, per creare delle emozioni. Finale a sorpresa indaga proprio su questo rapporto complesso e straordinario».

Antonio Banderas, Penelope Cruz, e Oscar Martínez in una scena di Finale a sorpresa
Antonio Banderas, Penelope Cruz, e Oscar Martínez in una scena di Finale a sorpresa

A detta di Duprat è stata proprio l’unicità della componente meta del racconto di Finale a sorpresa ad attirare l’attenzione dei suoi interpreti: «Sono stati sedotti dalla possibilità di realizzare un film in cui potessero parlare del loro mestiere e riflettere su questioni che riguardano questa professione dalla prospettiva di chi la conosce. Finale a sorpresa ruota attorno alle prove che precedono le riprese di un film. Ogni prova funziona in modo quasi autonomo e auto-conclusivo ed è un’affascinante masterclass su come questi tre talentuosi attori creano emozioni con il pubblico». Elementi come il processo di creazione artistica, la competenza professionale, l’ego, il bisogno di prestigio e riconoscimento nella carriera di un’interprete, le differenti scuole di recitazione, tutti scandagliati da Finale a sorpresa per un’opera destinata non soltanto a tecnici e addetti ai lavori ma anche al grande pubblico ricco di curiosità e spirito critico.

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Qui il trailer di Finale a sorpresa:

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