ROMA – Da Berlino alla Baviera, dalle periferie alla città, alla ricerca di un cinema unico e decisamente originale. Questo – e molto altro – è la quinta edizione del Festival del Cinema Tedesco di Roma, in programma al Cinema Quattro Fontane per quattro giorni fino al 23 marzo. A volere l’iniziativa German Films che, da oltre venticinque anni, promuove il cinema tedesco nel mondo. Nei quattro giorni di programmazione (qui trovate il programma completo) ecco allora alcune tra le opere più interessanti scelte a partire dalle recenti produzioni tedesche per le quali il pubblico sarà chiamato anche votare il proprio film preferito. Quella presente a Roma è una selezione di opere di autori e registi all’attenzione della critica e dei festival, accuratamente selezionati e scelti con grande cura e attenzione.

Ad aprire, in anteprima italiana, Another German Tank Story, opera prima di Jannis Alexander Kiefer (che il nostro Dario Cangemi ha intervistato qui), presente al festival per incontrare il pubblico in sala. Il film, presentato al Munich International Film Festival, racconta di un tranquillo villaggio tedesco sconvolto dall’arrivo di una troupe americana che si stabilisce lì per girare una serie sulla Seconda Guerra Mondiale. La sindaca sogna di rilanciare il paese, un giovane vede un’occasione per emergere e un giornalista senza più lavoro cerca di approfittarne. Cosa succederà? Tra ambizioni e segreti e un carro armato comparso dal nulla, la commedia nera di Kiefer racconta con ironia le speranze e le contraddizioni di una Germania sospesa tra passato e futuro. Attenzione anche a Thomas von Steinaecker e al suo Luigi Nono – Il suono dell’utopia, documentario che celebra il centenario del grande compositore raccontandone la vita.

Un altro titolo da tenere d’occhio è Elbow di Asli Örzaslan, tratto dall’omonimo romanzo di Fatma Aydemir, storia di Hazal, diciassettenne di origine turca, che sogna una vita indipendente da quella dei genitori. Ma quando si ritrova costretta ad emigrare a Istanbul, si scontrerà con una realtà diversa e dovrà imparare a sopravvivere. A chiudere la quinta edizione del Festival del Cinema Tedesco, attenzione alla potente opera prima di Chiara Fleischhacker, Vena, presentato dalla regista. La storia? Quella di una gravidanza non pianificata che compromette ulteriormente l’esistenza della giovane Jenny, già alle prese con una dipendenza dalla metanfetamina. L’assistente sociale le affida un’ostetrica di famiglia e dopo le iniziali divergenze, tra le due si instaura un forte legame…
- VIDEO | Qui la nostra intervista a Simone Baumann
- VIDEO | Qui la nostra intervista a Jannis Alexander Kiefer
- VIDEO | Qui il trailer del festival:
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