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Una mostra per un genio | Rimini celebra i 100 anni di Federico Fellini

Dal 1920 all’era digitale: una mostra celebra il centenario del regista, tra ricordi e memorabilia

federico fellini
Il disegno di Paolo Virzì per il centenario di Federico Fellini.
Freshly Popped

ROMA – Una mostra per un genio, una mostra per raccontare la statura di un autore come Federico Fellini. Impossibile? No. La ospita la sua città natale, Rimini, fino al 15 marzo, ma poi arriverà anche a Roma, il prossimo aprile, fino a toccare Los Angeles, Mosca e Berlino. Perché? Perché Fellini è – e fu – patrimonio assoluto dell’umanità intera e Fellini 100. Genio immortale, la mostra è un omaggio all’autore nel centenario della sua nascita. Un evento irrinunciabile, in calendario il 20 gennaio, con tanto di logo creato da Paolo Virzì, che sarà celebrato attraverso una serie di iniziative importanti e collaborazioni tra diversi poli culturali. A partire, appunto, dall’allestimento di Castel Sismondo.

Federico Fellini
Un dettaglio della mostra su Fellini a Rimini.

Ma cosa possiamo trovare alla mostra? Molto, naturalmente tanto materiale inedito, tra foto e documenti di Fellini, e anche qualche piccolo gioiello per gli appassionati di musica, come i taccuini su cui Nino Rota appuntava le indicazioni varie del regista riguardanti le colonne sonore dei suoi film. E non solo: c’è spazio anche per la primissima sceneggiatura di quello che poi sarebbe diventato Amarcord, intitolato ancora Il borgo. E per lo script di di proprietà di Lina Wertmüller, che del film di Fellini fu assistente alla regia.

Federico Fellini
Il ciak originale di Casanova

Imperdibili anche le sezioni con gli abiti di Roma e i costumi di scena del Casanova, che nel 1977 valsero l’Oscar a Danilo Donati. Dalla Fondazione Fellini di Sion, in Svizzera, è arrivato il ciak originale di Casanova; e visto che la mostra poggia sulla collaborazione con altri grandi della cultura, ci sono prestiti dall’archivio fotografico di Elisabetta Catalano e dalle collezioni private di due maestri della fotografia: Tonino Delli Colli e Giuseppe Rotunno. Tutto questo accompagnato dalle immagini di repertorio dell’Istituto Luce e delle Teche Rai e dalla presenza silenziosa di un altro leggendario collaboratore di Fellini, Tonino Guerra.

Federico Fellini
Alcuni dei bozzetti di Fellini in mostra.

L’Associazione che porta il nome dello scrittore e sceneggiatore di Santarcangelo di Romagna, ha messo a disposizione materiali mai mostrati prima appartenuti al poeta, che con Fellini lavorò ad Amarcord, E la nave va e Ginger e Fred. La mostra dunque si snoda attraverso tre percorsi: il primo, più storico, scandisce le vicende dagli anni Venti-Trenta, passando per il secondo Dopoguerra, fino agli anni ’80, attraverso i film del Maestro. Il secondo nucleo, più onirico, è legato al racconto dei compagni di viaggio del regista. L’ultimo è incentrato sulla presentazione del progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini, una sorta di casa del grande autore, un luogo dove potersi rintanare per conoscere sempre meglio la figura del regista.

L’entrata della mostra a Palazzo Sismondo, a Rimini.

Si tratta infatti del più imponente progetto museale dedicato al regista, che poggerà su tre luoghi distinti: Castel Sismondo, Palazzo Valloni, dove a piano terra ha sede il mitico cinema Fulgor, e una grande area urbana, che unisce diversi punti della città e li ricrea in un’ideale Piazza dei Sogni. L’unica possibile, per Federico Fellini che definiva così la sua città: «Rimini? Un pastrocchio, confuso, pauroso, tenero, con questo grande respiro, questo moto aperto del mare…».

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