in

Éric Rohmer, una rassegna in streaming per celebrare il centenario della nascita

Cento anni fa nasceva uno dei grandi autori della Nouvelle Vague. Scopriamo i suoi film più belli

Éric Rohmer
Éric Rohmer

MILANO – Rivoluzionario, tra i massimi esponenti della Nouvelle Vague, impegnato da sempre nella critica con i leggendari Cahiers du cinéma, sin dalla loro fondazione nel 1951, Jean Marie Maurice Schérer, al secolo Éric Rohmer, nasceva cento anni fa. E proprio in occasione del centenario, arriva su CHILI una rassegna con i suoi maggiori successi, per riscoprire il genio artistico di un autore unico. Inizialmente professore, lascia l’insegnamento per avvicinarsi al cinema. La sua formazione avviene con personaggi come Jean-Luc Godard, Claude Chabrol e François Truffaut, con i quali inizia anche a collaborare, investendo tutte le sue forze in un cinema autoriale.

Sul set
Sul set

Éric Rohmer scriveva da solo le sue sceneggiature  – non si è mai considerato uno scrittore anche se ha pubblicato un romanzo, Élisabeth – facendosi portatore di una poetica che aveva parole e sentimenti come trave portante. Un cinema fatto di spontaneità, leggerezza e profondità di sguardo tali da fargli guadagnare l’aggettivo rohmeriano. Quella di Éric Rohmer è un’opera che tutti dovrebbero conoscere, per la sua modernità e la capacità di parlare a tutti.

Éric Rohmer
Reinette e Mirabelle

Abbiamo così la possibilità di rivedere in streaming alcune delle opere più celebri e anche quelle meno famose di Éric RohmerLa marchesa di O’, La moglie dell’aviatore, Il bel matrimonio, Pauline alla spiaggia, Le notti della luna piena, Il raggio verde, Reinette e Mirabelle, L’amico della mia amica, Racconto di primavera, Racconto d’inverno, Racconto d’estate, Racconto d’autunno e Incontri a Parigi. Un compendio molto accurato, insomma, di quello che ha significato il cinema per Rohmer e, non da meno, Éric Rohmer per il cinema.

Éric Rohmer
Un’immagine da Racconto d’estate

Tra i suoi estimatori più appassionati c’è anche Richard Linklater, secondo cui i film di Éric Rohmer non si possono descrivere. «Le trame sembrano insignificanti, in realtà ci fa intraprendere un viaggio spirituale» racconta il regista americano. E in effetti Rohmer, dopo la consacrazione internazionale dei suoi Racconti morali e da buon appassionato di filosofia, non cerca di creare situazioni estreme o di profondo disagio per scavare nell’anima dei personaggi, e soprattutto di chi guarda.

Pauline alla spiaggia

Le parole, usate sempre per esprimere una certa visione del mondo e della vita, sono tutto quello che serve per identificarsi con i personaggi. L’approccio in assoluto più intimo e sul piano della quotidianità, Éric Rohmer lo raggiunge nei Racconti delle stagioni e i sentimenti, il moto delle passioni che ci fanno sentire più umani, sono spesso espressi in una particolare situazione: quale dimensione migliore per parlare d’amore se non quella sospesa nel tempo e conosciuta da tutti delle vacanze al mare?

Éric Rohmer
Il raggio verde

La semplicità dei film di Éric Rohmer è disarmante, ma il messaggio che veicolano è universale. Tra le tante innovazioni che quegli anni hanno portato, concettuali e tecniche, Rohmer ha riportato al centro dell’immagine cinematografica la bellezza. Per lui il cinema «si propone la bellezza come fine supremo. Una bellezza che esso ha la missione non tanto di inventare, ma di scoprire, di catturare, come una preda». A dieci anni dalla sua morte, avvenuta l’11 gennaio 2010, rimane ancora un piacere farsi catturare dai suoi film.

Lascia un Commento

I nuovi film? In streaming

Il dibattito | È giusto o sbagliato distribuire i nuovi film in streaming?

Christopher Nolan

Christopher Nolan, il cinema e quella lettera d’amore per iI grande schermo