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Dampyr | Vampiri e ambizione: ma com’è il primo film del Bonelli Cinematic Universe?

Presentato al Lucca Comics & Games, il film basato sul fumetto omonimo apre ad un possibile franchise

Dampyr
I protagonisti di Dampyr

ROMA – La nostra cultura pop, legata ai personaggi nati dalle matite di disegnatori e fumettisti, è ricchissima di personaggi che si sono ritagliati un posto nel nostro immaginario. Da Tex a Corto Maltese passando per Dylan Dog e Diabolik. Proprio quest’ultimo è il protagonista di una recente trilogia cinematografica firmata dai Manetti Bros. Ora la Sergio Bonelli Editore ha deciso che era arrivato il momento di esordire al cinema con la prima trasposizione per il grande schermo di uno dei suoi personaggi più amati: Dampyr. Presentato in anteprima a Lucca Comics & Games, nell’area Movie a cura di QMI, e in sala dal 28 ottobre il film vede dietro la macchina da presa Riccardo Chemello, qui al suo esordio al lungometraggio. Primo indizio della volontà di osare e creare qualcosa di assolutamente nuovo per il panorama italiano.

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Una scena di Dampyr. Foto di Gianfilippo De Rossi

Il primo film del Bonelli Cinematic Universe, basato sui primi due albi dei 300 di cui è finora composta la serie creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo nel 2000, Il Figlio del Diavolo e La Stirpe della Notte, è sceneggiato da Mauro Boselli, Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo. Girato completamente in lingua inglese (sarà distribuito all’estero da Sony Pictures), il film è ambientato nei Balcani dei primi anni Novanta. Protagonista Harlan (Wade Briggs) giovane uomo che, insieme al suo agente e amico Yuri (Sebastian Croft) gira per i villaggi fingendosi un Dampyr, una creatura metà uomo e metà vampiro, fingendo di liberarli da terribili maledizioni.

Frida Gustavsson è Tesla

Quando un gruppo di soldati, che si batte contro creature assetate di sangue, chiede il suo aiuto, Harlan scoprirà di essere davvero un Dampyr e che il suo sangue è letale per i vampiri. Chiamato ad affrontare Gorka, un terribile Maestro della Notte, Harlan dovrà imparare a gestire i suoi poteri e fare i conti con il suo misterioso passato. Al suo fianco una vampira rinnegata, Tesla (Frida Gustavsson), e un soldato in cerca di vendetta, Emil Kurjak (Stuart Martin). Con un budget da 15 milioni di dollari, Dampyr va sicuramente lodato per l’impegno messo in campo in ogni aspetto produttivo del film che segna il primo tassello di un percorso che, nelle intenzioni, aprirebbe ad un vero e proprio franchise cinematografico internazionale. Un’apripista anche per gli altri personaggi della casa editrice milanese.

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David Morrisey nei panni di Gorka in Dampyr

Un origin story molto fedele al fumetto sia sotto il profilo narrativo che estetico. L’ambientazione balcanica, tra le macerie della guerra ed i riferimenti al folklore locale (sottolineati anche nella riuscita colonna sonora di Lorenzo Tomio), donano al film un tono livido che ben s’intreccia con i tormenti di un personaggio sarcastico ma, al contempo, angosciato da un passato persecutorio. In Dampyr non tutto è riuscito – alcune scene di combattimento risultano meccaniche, la parte centrale avrebbe giovato di un alleggerimento e i personaggi di Gorka e Draka sono appesantiti da un make up troppo carico – ma c’è senza dubbio la consapevolezza di trovarci di fronte ad un tentativo importante di creare qualcosa che nel nostro Paese non esiste e che potrebbe rivoluzionare un intero settore finendo per competere con i colossi oltreoceano. Ambizione e coraggio che vanno sottolineati e guardati con interesse.

La video intervista per Dampyr è a cura di Manuela Santacatterina:

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