PALERMO – Dopo una festa di compleanno decisamente poco riuscita, la quattordicenne Stephanie ha come obiettivo di diventare la ragazza più popolare della scuola. Per riuscire nel piano si reinventa totalmente nel look e negli interessi: diventa capitano delle Cheerleader e strappa il popolarissimo (e belloccio) Blaine a Tiffany. Nel 2002 Stephanie è sulla cresta dell’onda, vive seguendo il mito dell’ex Reginetta dalla vita perfetta Deanna Russo e fa coppia fissa con Blaine. A pochi giorni dal ballo di fine anno però, un incidente la spedisce in coma. Risvegliatasi incredibilmente dopo vent’anni, Stephanie riprende in mano la sua vita esattamente dal punto in cui l’aveva lasciata: Cheerleader una volta, Cheerleader per sempre!

Ai più il nome di Alex Hardcastle potrebbe dire poco. È in realtà un valido regista televisivo che dopo vent’anni di carriera di comedy a camera fissa (da Parks & Recreation a The Office) fa il grande salto e passa al cinema scegliendo per il battesimo di fuoco proprio Cheerleader per sempre con Rebel Wilson, Angourie Rice, Chris Parnell, Mary Holland, Molly Brown, Sam Richardson, Zoe Chao, Justin Hartley e Alicia Silverstone. Un battesimo fortunato il suo. Disponibile su Netflix, il film è già tra i film più visti sulla piattaforma di Los Gatos.

Il motivo di un simile successo? La presenza scenica di Rebel Wilson. È infatti il primo ruolo in cui l’ex-Fat Amy della trilogia di Pitch Perfect viene scritturata dopo la drastica perdita di peso. L’attrice australiana, al raggiungimento dei quarant’anni in piena emergenza pandemica, ha deciso di indire un anno della salute dicendo addio a molte delle cattive abitudini acquisite dalla fame emotiva, arrivando a perdere ben 35 kg. Un grande traguardo accolto non con particolare entusiasmo dal suo entourage. Temevano infatti che la trasformazione fisica potesse spazzare via una carriera fino a quel punto consolidatasi nella caratterizzazione stereotipata (ma efficace) della buffa ragazza sovrappeso e dalla battuta pronta: si sbagliavano!

Non è un caso però che il suo nuovo inizio coincida con Cheerleader per sempre. L’opera di Hardcastle è infatti un divertente coming-of-age sul valore del tempo e la percezione di sé e del mondo che, nel servirsi dei tipici topos del cinema teen liceale, ne ricalibra l’inerzia nella transizione temporale ventennale. La trovata comica alla base di Cheerleader per sempre, oltre a permettere il naturale passaggio di testimone dalla giovane (e bravissima) Rice alla più matura Wilson, ci racconta delle vite dei suoi protagonisti e delle loro scelte, di desideri irrealizzati e soluzioni di ripiego.

Ecco, se la Wilson è l’unica e sola mattatrice straripante, tanto da esordire in scena con la linea dialogica «Cos’è, Quel pazzo venerdì nel corpo di una vecchia?» e senza mai rinunciare alla sua comicità fisica ed esplosiva, la vera sorpresa è il cameo della Silverstone in una sorta di versione postmoderna della Cher di Ragazze a Beverly Hills/Clueless – di cui Cheerleader per sempre si pone come sequel spirituale – che come crepuscolare ex-reginetta è testimone della disillusione della vita, quel secondo tempo in cui devi trovare un modo per sbancare il lunario, la bellezza appassisce, ma tu continui comunque a sorridere. Ed è proprio questo Cheerleader per sempre: un film che nel prepararti al domani ti ricorda come vivere bene l’oggi.
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Qui sotto potete vedere il trailer del film:
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