LONDRA – «Nel momento in cui Abi ha iniziato a parlarmi del progetto, ero dentro. Impossibile rinunciare». Benedict Cumberbatch non ha alcuna esitazione nel raccontare la passione che ha messo nel nuovo progetto, Eric, serie in sei episodi ora su Netflix, scritta da una sceneggiatrice e drammaturga come Abi Morgan, fuoriclasse assoluta già dietro a film come Shame e The Iron Lady. «Abi è una narratrice incredibile e mi ha coinvolto subito nel viaggio di questo personaggio. Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato che fosse fantastica. Nella serie ci sono elementi che possono ricordare tanto Kramer contro Kramer, Harvey o anche Un uomo da marciapiede». Ma di cosa parla Eric? Ambientata a New York negli anni Ottanta racconta la storia di un padre, Vincent, ovvero Cumberbatch, alla disperata ricerca di Edgar, il figlio di nove anni scomparso. Vincent è uno dei più famosi burattinai di Manhattan, ideatore del popolare programma televisivo per bambini Good Day Sunshine. Alla ricerca di Edgar, Vincent si aggrapperà all’aiuto di un mostruoso pupazzo blu di nome Eric che prenderà vita al suo fianco.
IL PERSONAGGIO – «Il mio Vincent? Un padre, un marito e un uomo in crisi. Il lavoro sta andando male, si sente angosciato e scopre che la sua vita non sta andando da nessuna parte. Il suo comportamento tossico – che deriva da un’infanzia difficile – gli ha fatto anche trascurare il figlio Edgar (Ivan Morris Howe, nda) mentre il matrimonio con la moglie Cassie (interpretata da Gaby Hoffmann, nda) è a un punto morto. Quando il bambino scompare, Vincent si smarrisce in una scissione tra la realtà e l’immaginazione. Qui arriva Eric, una creatura che diventa molte cose diverse per lui. È un protettore, un’ombra, un amico. È un partner. In un certo senso è un saggio, una guida spirituale. È stata un’esperienza meravigliosa perché non ho solo dato vita a Vincent, ma anche a Eric e alla voce di Eric, che è una parte di Vincent, ma anche un personaggio che vive di vita propria».
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