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Bella in Rosa | John Hughes, Molly Ringwald e quella fiaba pop da riscoprire

Una fiaba pop in piena regola? Sì. E poi una protagonista unica. Perché rivedere un cult in streaming

Bella in rosa
I tre protagonisti di Bella in rosa: Andrew McCarthy, Molly Ringwald e Jon Cryer.

ROMA – Sì, le sedicenni degli anni Ottanta sognavano di essere Molly Ringwald. Le sedicenni degli anni Novanta – come chi sta scrivendo guardavano Bella in Rosa – oggi lo trovate in streaming su Prime Video, Paramount + e CHILI – con un altro atteggiamento, ma con lo stesso spirito: quella ragazza così diversa da tutte le altre era un modello di originalità. Se ce l’aveva fatta una rossa lentigginosa dalla pelle lattea, potevano farcela tutte quelle che, come lei, si sentivano fuori posto, fuori tempo, fuori tutto. Esaurito in queste righe il furore nostalgico per un’adolescenza ormai lontana, veniamo al punto: il film di John Hughes rimane oggi un classico senza tempo da recuperare senza pensarci su due volte. E no, non abbiamo fatto alcun errore. Anche se la regia è di Howard Deutch, Bella in rosa appartiene in tutto e per tutto al mai troppo compianto autore, leggiadro cantore degli Ottanta.

Molly Ringwald è Andie
Molly Ringwald è Andie

La Andie Walsh di Bella in rosa è una sorta di Cenerentola post-moderna di periferia, una working class girl considerata poco più che una freak dai ricchi compagni di classe. È venerata dal migliore amico Duckie (Jon Cryer), simbolo di imperitura friendzone ed è innamorata del bello della scuola Blane (Andrew McCarthy). I due vanno d’amore e d’accordo fino a quando, sotto pressione di amici e genitori, Blane non decide di allontanarsi. Non ci sono matrigne, anche se sua madre è fuggita quando Andie era una bimba, lasciando nella disperazione il padre Jack. E non ci sono neanche fatine buone – se si eccettua l’eccentrica Iona – perché i vestiti Andie se li cuce da sola. Il ballo, invece, c’è eccome e naturalmente diventa il luogo dove si consuma la rivincita degli ultimi.

Bella in rosa
Molly Ringwald e Jon Cryer

«Non devono sapere che mi hanno fatto del male», dice Molly a suo padre, trattenendo le lacrime prima del trionfo finale. Bella in rosa ha uno sviluppo da fiaba, ma dove risplende è nella descrizione adorante – ma non fasulla, mai fasulla – dei personaggi, a partire dalla protagonista. Un ruolo, quello dell’outsider, che la Ringwald aveva già affrontato nell’adorabile Un compleanno da ricordare del 1984, nel cult del 1985 Breakfast Club – entrambi scritti e diretti da John Hughes – e nel misconosciuto Il matrimonio di Betsy, diretto da Alan Alda, in cui Molly vestiva i panni di una stilista d’avanguardia che doveva frenare il suo spirito libero in vista delle nozze con un ragazzo di buona famiglia.

bella in rosa
Andie nella sua camera

Impossibile quindi pensare a quell’epoca senza avere davanti agli occhi questa bella in rosa e senza canticchiare le hit più evocative. E visto che di John Hughes stiamo parlando non possiamo non citarvi Pretty in pink degli Psychedelic Furs – canzone che regalò il titolo al film – e Don’t You (forget about me), scritta dai Simple Minds per Breakfast Club. Gli anni Ottanta, insomma. Esagerati, colorati, eccessivi. E se sono ancora oggi indimenticabili è proprio per merito indiscusso dei suoi autori di punta.

Molly Ringwald
Andie nel negozio di dischi in cui lavora

Tra tutti, Hughes aveva un talento particolare nell’entrare nelle vite delle sue creature, grandi o piccole che fossero. Come se non avesse mai perso di vista la sua giovinezza e ricordasse nel dettaglio tutti i sogni, le speranze e le disillusioni di un’età che ci appare meravigliosa solo dopo averla lasciata alle spalle. La morte del regista e sceneggiatore americano, avvenuta nel 2009 a soli 59 anni, ci ha privati della leggerezza che solo i grandi autori possiedono. Era, e sarebbe stato sempre, dalla parte di quelli messi in punizione. Delle Andie di Bella in rosa o dei ragazzi di Breakfast Club. E noi siamo sempre lì, con loro…

  • Nostalgia e VHS: raccontateci i vostri film degli anni Ottanta

Qui il video della canzone dei Psychedelic Furs:

 

 

 

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