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Attenti al Gorilla: tra sorrisi, attualità e «quella scimmia per amica»

Un po’ commedia, un po’ family movie, un po’ satira: Frank Matano e Luca Miniero raccontano il film

ROMA – «Ci tengo a dire una cosa: nessuno animale è stato maltrattato nel film, ma noi attori sì. Scherzi a parte, è stato bello stare sul set», la apre Pasquale Petrolo, in arte Lillo, la chiacchierata che Hot Corn ha avuto con il cast e con il regista di Attenti al Gorilla, pellicola un po’ family movie, un po’ commedia e un po’ satira, su quella che è l’Italia di oggi, diretta da Luca Miniero. Il regista campano che per il film sceglie la cornice della costa amalfitana, mettendo al centro della vicenda un Frank Matano avvocato fallito con tre figli e una (quasi) ex moglie, Cristiana Capotondi, stanca della sua incurabile indolenza. A cambiare le carte in tavola ci penserà un enorme e caustico gorilla – doppiato da Claudio Bisio – che irrompe in casa di Matano, e del suo coinquilino Lillo, dopo che una sentenza ne giudica l’affidamento, in quanto infelice dietro le sbarre di uno zoo.

Il cast del film: Pasquale Petrolo, Frank Matano, Francesco Scianna i giovani interpreti e Diana del Bufalo.

«Il rapporto con il gorilla?», dice Matano, «è stato pazzesco. Pensa, lo abbiamo girato ad agosto, a Salerno, con un caldo incredibile. L’attore sotto il costume, inglese, è stato bravissimo. Anzi, mi ha fatto capire che lamentarmi, nella vita, non serve. Nonostante la calura non ha mai fiatato». Invece, per quanto riguarda la storia, il regista Luca Miniero ha detto che «La sceneggiatura parte da una vicenda vera, avvenuta negli Stati Uniti. Una sentenza ha definito un gorilla ‘persona non umana’, stabilendone l’affidamento. Questa è un’operazione ambiziosa, ed è stato bello esplorare il rapporto tra animali e uomini. Tra l’altro, la scimmia è l’animale più vicino a noi». E, sempre a proposito del Gorilla, Matano racconta «Il film piacerà molto alle famiglie. Anche perché i gorilla sono amatissimi, è un animale misterioso e bellissimo, che nel profondo incuriosisce».

Il gorilla sul set del film di Luca Miniero.

Sugli animali, e il rapporto speciale con loro, è intervenuta anche Cristiana Capotondi: «Che animale vorrei essere? Forse un delfino. Gli animali hanno un senso del gioco fortissimo, mantenendo un senso estetico unico, facendocelo percepire. Amo i cani e sono cresciuta con loro, non si svelano mai, sono ciò ch sono, e credo siano fondamentali per i bambini» Sul film, invece, «Se è stato difficile fare la mamma di tre bimbi? Direi che è stato più difficile fare la ex moglie di Matano! Comunque il film gioca proprio su questo, trasmette il senso della famiglia allargata, in una fluidità attuale».

L’incontro tra il personaggio di Frank Matano e il gorilla. 

Operazione sui generis rispetto al canovaccio della commedia italiana, Attenti al Gorilla sposta l’attenzione anche sulla crisi che sembra non mollare il cinema italiano. Così, Frank Matano, a suo agio sia in fase di scrittura che di interprete, oltre che come regista (e del caso Tonno Spiaggiato ve ne avevamo parlato qui), cerca di analizzare il momento: «Il pubblico? Nessuno sa come riportare la gente in sala. Tecniche non ce ne sono. A saperelo… sarei molto più ricco! Anche capolavori o film dignitosi non sono sinonimi di incasso. Zalone? Lui parla a tutti, ma è un miracolo a parte. Fa altre cose, quasi aliene». Dello stesso parere, Miniero, «Non c’è una regola, si valutano percorsi e strade, considerando che la gente va al cinema spesso in periodi stabiliti. La sala non è più il centro, troppi film escono e pochi vanno bene. Cosa si può fare? Ripartire dall’esperienza visiva del cinema, recuperando la sala, la qualità, le stesse poltrone…».

Qui potete vedere il trailer di Attenti al Gorilla:

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