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Ambulance | Michael Bay, Jake Gyllenhaal e un folle action che non delude

Bay colpisce ancora? Esattamente. Azione pura e stile per il remake di un film danese del 2005

Jake Gyllenhaal nell'action Ambulance
Jake Gyllenhaal in un momento di Ambulance di Michael Bay.

MILANO – A quanto pare ci sono ancora due lati dell’America: una che lotta tutti i giorni per sopravvivere contro un sistema che non sembra intenzionato ad aiutare, e una che invece crede ancora nel vecchio sogno e tenta, a tutti i costi, di fare il colpo grosso per cambiare vita. Per sempre. Quando queste due Americhe si scontrano, e uniscono, il risultato è forse il migliore tra i più recenti film di Michael Bay. Jake Gyllenhaal, Yahya Abdul-Mateen II e Eiza González sono i protagonisti dell’allucinato inseguimento di Ambulance, remake di un film danese del 2005, The Ambulance, e ora nelle sale italiane, totale azione al cardiopalmo che in puro Bay Style non lascia un attimo di respiro.

Jake Gyllenhaal e Yahya Abdul-Mateen II sono i protagonisti di Ambulance
Jake Gyllenhaal e Yahya Abdul-Mateen II, i protagonisti di Ambulance

Gyllenhaal e Abdul-Mateen sono Danny e Will, due fratelli legati non dal sangue ma da un’infanzia trascorsa insieme. Poi due strade diverse: uno ladro professionista, l’altro un Marine. Le loro strade si incontrano nuovamente per quella che – almeno sulla carta – doveva essere una semplice rapina. E lo sarebbe stata, se l’obiettivo fosse stato la filiale di periferia. La Banca Federale di Los Angeles, però, è tutta un’altra storia. E infatti ci vuole ben poco perché il tutto si trasformi in una pessima giornata non solo per i due fratelli, l’ambulanza che prendono in ostaggio per scappare e la polizia, ma praticamente anche per tutta la città.

Una scena di Ambulance

Ambulance non è propriamente un action movie, almeno non sulla scia di Bad Boys o 6 Underground. Dei suoi 136 minuti, 120 sono centrati su un inseguimento che, se non ci fosse stato Michael Bay dietro la macchina da presa, non avrebbe probabilmente mai retto in questo modo. Un Michael Bay, tra l’altro, nel suo stile più classico: le cose esplodono spesso (quanto si diverte)m l’azione che una volta iniziata non si ferma, la città di Los Angeles e il personaggio dell’uomo arrabbiato apparentemente (e sempre) con tutto e tutti. Ecco, prendete tutto questo e poi gettatelo in un frullatore alla velocità massima.

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Eiza González in Ambulance

C’è anche da dire che, quando si tratta di un personaggio non proprio psicotico, ma comunque ai limiti della ragione, Jake Gyllenhaal è sempre una garanzia. Ambulance mette tutto nel tempo che ha disposizione: c’è l’hype, ci sono i momenti di riflessione e le rivelazioni importanti, c’è il tentativo di fare la cosa giusta e un particolare umorismo inaspettato che rende alcune scene davvero strane, ma anche originali. Chi altro si potrebbe mettere a discutere su calcio e football mentre una buona metà delle forze di polizia è alle spalle? Sicuramente uno che indossa un dolcevita per rapinare una banca.

(from left) Jake Gyllenhaal, Yahya Abdul-Mateen II, Michael Bay e Eiza González sul set di Ambulance
Gyllenhaal, Yahya Abdul-Mateen II, Michael Bay e Eiza González sul set.

Bay però riesce a creare un’azione senza sosta e senza limiti che, nonostante qualche difetto di prevedibilità (alla fine i puri di cuore vincono sempre), non riesce a non catturare l’attenzione fino alla fine. In un tempo in cui anche gli heist-movie cercano di superare sé stessi – perché non affiancargli un’apocalisse zombie, deve essersi chiesto Zack Snyder -, i sottili cliché di Ambulance sono un tuffo nel passato che lo spettatore si gusterà. Dal ritorno di Michael Bay ci si poteva aspettare qualcosa di più? Forse, ma una volta usciti dalla sala vedrete che il mondo reale sembra essere davvero troppo lento. E si vorrebbe rimanere nel suo un po’ di più…

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Qui la nostra intervista a Jake Gyllenhaal e Yahya Abdul-Mateen:

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