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Kill Me If You Can | Alex Infascelli e Raffaele Minichiello raccontano il documentario

Tra sovrapposizioni, tradimenti ed enigmi: il regista e l’ex marine si raccontano a Hot Corn

kill me if you can
Alex Infascelli e Raffaele Minichiello

ROMA – «Quella sensazione di non essere da nessuna parte ma essere incastrato in un “qui e ora”, a volte anche molto forte e tragico, ha risuonato in me. È incredibile come la città di Raffaele tocca due città che sono state fondamentali per la mia formazione: Seattle e Los Angeles. Il luogo è diventato coprotagonista della nostra storia. Mi sembrava di parlare di luoghi che anche io avevo vissuto. Questa sovrapposizione mi ha permesso di trovare un punto d’incontro che altrimenti non ci sarebbe stato e mi avrebbe impedito di avere un rapporto così profondo con la sua storia così come l’ho avuto». Alex Infascelli riflette sul legame che lega la sua storia a quella di Raffaele Minichiello, il protagonista del suo ultimo documentario, Kill Me If You Can, presentato come evento speciale alla Festa del Cinema di Roma e in sala il 27, 28 febbraio e l’1 marzo, in cui il regista ripercorre la vita dell’ex Marine che, il 31 ottobre del 1969, dirottò un jet della TWA in partenza da Los Angeles e diretto a San Francisco con destinazione finale Roma.

La video intervista per Kill Me If You Can è a cura di Manuela Santacatterina:

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