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Al Di Là Delle Montagne | Jia Zhangke, la Cina e l’eterno dilemma tra passato e futuro

Un viaggio di venticinque anni attraverso un amore. Perché (e come) recuperarlo in streaming

Al Di Là Delle Montagne
La Cina, il tempo e un amore: Al di là delle montagne

MILANO – L’intento del regista cinese Jia Zhangke è – da sempre – quello di parlare della sua terra, delle contraddizioni, delle divisioni sociali e della difficile evoluzione di uno Stato che spesso è rimasto indietro, chiuso in regole e idee da cui è impossibile uscire. Il focus dei suoi film è spesso il rapporto tra modernità e tradizione, tra passato e futuro, tra la voglia di conoscere un modo di vivere diverso e il richiamo verso le origini. Quando si parla così liberamente di una realtà chiusa e violenta la conseguenza (naturale) è una forte censura a cui il regista non ha mai ceduto per costruire – tassello dopo tassello – una filmografia ricca di verità, contrasti e luoghi. Nel primo lungometraggio Xiao Wu – che vi avevamo raccontato qui in un’altra puntata della nostra rubrica dedicata al cinema orientale, Orient Express – il protagonista non riusciva ad accettare il cambiamento del suo villaggio, in Still Life (Leone d’oro a Venezia) un uomo tornava nel luogo dov’era cresciuto, destinato a sparire per far spazio ad una diga.

Una scena di Al di là delle montagne

Elementi e riflessioni condensate da Zhangke nel 2015 in Al di là delle montagne – passato a Cannes nel 2015, ora in streaming su MUBI e su Prime Video – un viaggio lungo venticinque anni attraverso un amore complicato, una scelta impossibile e una Cina di fronte ad una inevitabile evoluzione. È il 1999, nella città-contea di Fenyang l’insegnante Tao è corteggiata da due amici: il minatore Liangzi e l’uomo d’affari Zhang Jinsheng. Si forma così un triangolo amoroso dove i due uomini non riescono a spingersi oltre e la donna viene chiusa in una dimensione dove scegliere è quasi impossibile. I tre si vedono spesso, ma la sofferenza è palpabile, ognuno soffre per la situazione in cui si trova e vorrebbe scogliere quel triangolo che li sta soffocando. Zhang non riesce più a restare in quella situazione e decide di comprare la miniera e licenziare Liangzi, che si rifiuta di cedere alle minacce e accetta di perdere il lavoro pur di provare a conquistare Tao. La donna però sceglie, quasi costretta a prendere la strada più semplice e abbracciare la ricchezza di Zhang per avere un futuro dove il concetto futuro non esiste.

al di là delle montagne
Un altro momento del film

La nuova coppia non perde tempo e organizza il matrimonio, ma Tao non è felice perché nello scegliere ha comunque perso una parte di sé e si rende conto di aver scelto con la testa invece che con il cuore. Quando porta l’invito a Liangzi lui sta per partire verso un’altra città, lontano da quel luogo che gli ha tolto il lavoro e portato via l’amore, lo stesso amore che rimane incinta di un figlio che il marito chiamerà Dollar. Quindici anni dopo, Liangzi si è sposato e ha un bambino, ma il suo lavoro lo ha logorato ed è costretto a tornare a casa per chiedere un prestito a qualche amico per le cure mediche. È però la moglie a chiedere a Tao di aiutarli perché il minatore non ne ha il coraggio, forse perché non l’ha mai dimenticata e non vuole farsi vedere in pessime condizioni. I due si incontrano e l’insegnante aiuta Liangzi, che scopre che il suo vecchio amore ha divorziato da Zhang, diventato ricchissimo e volato a Shangai con il figlio lasciandola sola a Fenyang.

al di là delle montagne
Il tempo e il cambiamento in un altro passaggio.

Tao è ormai una donna spenta, senza più luce negli occhi, con un figlio distante che si sta per trasferire in Australia. L’unica cosa che gli dona sono le chiavi di casa, così da poter tornare quando vuole. Il film poi si sposta nel futuro, nel 2025, in un’Australia moderna dove Dollar va al college e lavora come fattorino. Non parla più cinese, rinnega le sue origini anche per il costante conflitto con il padre, costretto a vivere lì perché ricercato dal governo cinese per i suoi loschi affari passati. Dollar è un ragazzo perso, non ha trovato la giusta strada, ha dimenticato le sue origini per inserirsi in un paese moderno e multietnico. Eppure quando ascolta la canzone della sua infanzia i ricordi iniziano a riemergere scatenando un bisogno di tornare al punto di partenza e dando il via ad un finale dove due generazioni si scontreranno, dove passato e futuro si intrecceranno per riflettere sui concetti di libertà ed evoluzione.

Il piccolo Dollar e il tempo perduto di Jia Zhangke.

Al di là delle montagne è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, che inizia in una Cina rurale protetta dalle montagne e arriva nell’Australia che invece le ha scavalcate per raggiungere l’agio della modernità. Un viaggio all’interno di personaggi che rispecchiano perfettamente uno strato della società. Per mostrare – anche visivamente – il concetto di cambiamento, Zhangke usa tre formati diversi di pellicola: la prima parte ambientata nel 1999 è in un 4:3 molto stretto e ingabbiato, come se quella realtà fosse chiusa rispetto all’esterno. La seconda parte del 2015 è in 16:9 per mostrare un presente divisivo, problematico, dove i tre protagonisti hanno perso l’innocenza giovanile, Liangzi è malato, Zhang scappa nella ricchezza, Tao capisce i suoi errori e capisce che suo figlio non sarà mai suo. L’ultima parte, ambientata nel 2025 in un futuro vicino, ma lontano rispetto alla realtà di Fenyang, ha un rapporto di 2.39, largo e panoramico per mostrare nella sua totalità una modernità incantevole, pura e perfetta, ma che non restituisce niente se non si porta con sé ciò che si è stati prima.

al di là delle montagne
Una scena di Al di là delle montagne

In questo senso Dollar è il simbolo di tutto questo: un ragazzo strappato dalla città natale per avere un futuro migliore e non diventare un semplice minatore, ma che poi si ritrova perso, senza più un ricordo a cui affidarsi. Dimentica la lingua cinese e l’unica parola che ricorda è il nome della madre, con cui dovrà confrontarsi di nuovo, una madre che è l’esempio di come un errore non sia contemplato e di come non si è mai pronti a prendere una decisione. I due corteggiatori invece sono la rappresentazione dei due lati della Cina, quello più povero sempre in ombra, che perde costantemente perché chiuso nella monotonia e tradizione, ma che resta puro e intatto all’ombra delle montagne, e poi quello più ricco che le scavalca, desidera andare al di là e così esce dal passato per entrare in un futuro con cui però non riesce a convivere e contro cui si frantuma. Un capolavoro che riflette sul cambiamento, su cosa sia la libertà e su come – alla fine – nessuno riesca davvero ad andare al di là delle montagne…

  • ORIENT EXPRESS | Jia Zhangke e Xiao Wu
  • VIDEO | Qui il trailer di Al di là delle montagne:

 

 

 

 

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