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Adam Driver: «Il mio viaggio con Spike Lee e Terry Gilliam, tra razzismo e utopia…»

I sogni, il Ku Klux Klan, il rapporto con due maestri: l’attore americano si racconta a Hot Corn

Adam Driver sul set di BlacKkKlansman con Spike Lee.

Uno, nessuno e centomila Adam Driver. Dopo esser partito per una galassia lontana lontana, in Star Wars: Gli ultimi Jedi (ci ritornerà con l’episodio IX), l’attore ritorna da assoluto protagonista con due pellicole molto differenti tra loro, cambiando faccia e pelle repentinamente. Guardandolo – dal basso, vista la mole gigantesca – è impossibile capire come ci riesca: mantiene sempre un contegno imperscrutabile da sfinge, senza mai sorridere né scomporsi. Incuterebbe soggezione, non fosse per lo sguardo buono. In BlacKkKlansman di Spike Lee, in sala il 27 settembre, interpreta un poliziotto sotto copertura nel Ku Klux Klan, mentre ne L’uomo che uccise Don Chisciotte, al cinema lo stesso giorno, presta il volto a Toby Grisoni, che il protagonista – convinto di essere Don Chisciotte – scambia per il suo fedele aiutante Sancho Panza.

Adam Driver con Jonathan Pryce e Terry Gilliam all’ultimo Festival di Cannes.

IO & TERRY «Lavorare con Gilliam è stata un’esperienza unica. Energia allo stato puro. Terry riesce a creare un’atmosfera così familiare sul set che prosegue poi anche in hotel o lontano dalle riprese, dove tutti si sentono liberi di essere e fare quello che vogliono. Ti coinvolge nel progetto ed entra nella scena con te, ridendo e partecipando ad ogni ciak con una esuberanza a dir poco incontenibile».

Adam Driver sul set con Terry Gilliam.

IO & SPIKE «No, per BlacKkKlansman non ho fatto ricerche particolari, mi baso sempre sul copione e parto poi dalle parole per costruire il personaggio. Se c’è una qualità di cui vado fiero è la mia capacità di ascoltare, ma devo dire che Spike non ha creato un ambiente particolarmente difficile, ci ha persino permesso di tornare a casa ad un orario decente dopo il set, una cosa che ci ha dato la possibilità di avere una vita fuori dalle riprese. Quindi posso dire di aver avuto grande libertà sul set, anche di fallire».

Con Spike Lee e Topher Grace sul set di BlacKkKlansman.

DON CHISCIOTTE «Sono d’accordo con Terry Gilliam quando dice che Don Chisciotte oggi è più moderno che mai. Ci vorrebbero più uomini come lui, perché guardando a lui possiamo relazionarci e comprendere le fragilità umane. Chisciotte è un eroe strampalato dei giorni nostri, ma senza super poteri. L’aspetto positivo di un film come L’uomo che uccise Don Chisciotte è la quantità di interrogativi che pone allo spettatore».

Sul set: Adam Driver con Don Chisciotte alias Jonathan Pryce.

KU KLUX KLAN «Non conoscevo la storia che ha voluto raccontare Spike Lee, ma ho apprezzato moltissimo che come regista non si chiude affatto davanti alle idee degli altri, anzi, ci tiene a creare un clima familiare sul set. Mi ha spinto a seguire il mio istinto anche quando avevo timore di farlo. Spike è davvero un leader, sa ascoltare tutti, al punto che se arrivasse il cameriere del catering a dargli un suggerimento, se fosse quello giusto lo asseconderebbe subito. Non è una cosa da poco».

Driver con Spike Lee a Cannes alla prima di Blackkklansman.

PRIMA DEL CIAK «Prima di un film non mi chiedo mai quale sia la scena del copione, mi ci fiondo e basta, senza troppe ricerche. Lo so, sembro noioso – probabilmente lo sono – ma ho imparato a fidarmi sempre del regista su un set. Da dove vengo io, dall’Indiana, la gente ama affidarsi al caso e quindi cerco di essere il più impreparato possibile, come si deduce dal mio impaccio nel rispondere a queste interviste. Il mio metodo consiste nel lasciarmi plasmare dal set, sia il set di Gilliam, Jarmusch, Lee o Soderbergh. Sono un naufrago in attesa di qualcuno che lo riporti a casa…».

Adam Driver con Steven Soderbergh e Daniel Craig ne La truffa dei Logan.

Da La truffa dei Logan a Girls: (ri)scoprite su CHILI la filmografia di Adam Driver

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