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Elena Radonicich: «Il Boemo, l’appartenenza e l’importanza di lasciarsi andare»

L’attrice racconta a Hot Corn l’esperienza sul set del film dedicato al compositore Josef Mysliveček

Elena Radonicich
Elena Radonicich

ROMA – «Petr è un regista estremamente attento, grandissimo conoscitore della materia e con un gusto e una capacità di comprendere le scene molto profondo. Lui il film l’ha scritto di suo pugno facendo una quantità di ricerche assurde, studiando tantissimo e riproponendo anche una serie di spaccati di quell’epoca inseriti per ricreare quell’atmosfera. La ripresa non era una di quelle che nasconde la macchina e in cui le cose accadono naturalmente ma c’era una grande precisione, una necessità di creare un contesto verosimile. Mi ha colpito particolarmente dal momento che era così distante da me per epoca, personaggio, storia…». Elena Radonicich racconta a Hot Corn l’esperienza sul set de Il Boemo, il film di Petr Vaclav dedicato all’ascesa e al declino del compositore del Settecento Josef Mysliveček che, dopo aver aperto il 34° Trieste Film Festival, segue un tour in sala distribuito da Cloud 9 (22 febbraio Venezia, 23 febbraio Padova, 24 febbraio Milano, 27 febbraio Roma). Nel corso della nostra intervista con l’attrice abbiamo parlato, tra le tante cose, anche della modernità del racconto, dell’influenza della musica nella sua preparazione attoriale, delle figure femminili del film.

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L’intervista a Elena Radonicich è a cura di Manuela Santacatterina:

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