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Loving | Ruth Negga, Joel Edgerton, una battaglia legale e la storia vera dietro al film

Richard e Mildred Loving, un reportage di LIFE e la sentenza che ha ispirato il film Jeff Nichols

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MILANO – Richard Loving aveva i capelli di un biondo dorato, come le distese di campi di grano della Virginia in cui era cresciuto. Muratore, figlio di una levatrice, Richard aveva frequentato una scuola per soli bianchi dello Stato federato. Da adolescente però si era innamorato di Mildred, afroamericana, e i due avevano deciso di sposarsi a Washington, nel 1958, dopo aver scoperto di aspettare il loro primo figlio. Ma nell’America del Klu Klux Klan in ventotto Stati il matrimonio tra coppie interrazziali era considerato reato e i due si ritrovarono a combattere, loro malgrado, una battaglia civile e personale contro una legge insensata.

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Ruth Negga e Joel Edgerton in una scena del film

Jeff Nichols ha raccontato la loro storia in Loving scegliendo Ruth Negga e Joel Edgerton per interpretare la coppia, mettendo al centro del racconto il loro rapporto. Non un film di denuncia, dunque, ma non per questo meno incisivo nel mostrare il loro sentimento e le varie tappe di una lotta per veder riconosciuti i loro diritti. Quel matrimonio, infatti, costò ai due l’arresto ad un anno di prigione a cinque settimane di distanza dal “sì” dopo un’irruzione notturna nella loro casa da parte dello sceriffo Garnett Brooks. Dopo essere stati rilasciati, iniziò per Richard e Mildred un esilio dalla Virginia durato venticinque anni.

Richard e Mildred Loving
Richard e Mildred Loving

Un allontanamento forzato a Washington in un piccolo appartamento in cui si sentivano in gabbia che spinse Mildred, cinque anni dopo, a scrivere una lettera di suo pugno indirizzata all’allora Ministro della Giustizia, Robert Kennedy, e a contattare l’American Civil Liberties Union. Un’associazione a favore dei diritti civili che assegnò loro Bernard S. Cohen e Philip J. Hirschkop, due giovani avvocati volontari che fecero arrivare il caso da un tribunale della Virginia alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Leon M. Bazile, il giudice chiamato a seguire il loro caso dichiarò: «Dio non ha certo messo gialli, bianchi e neri in continenti diversi perché si mischiassero le razze».

Una scena di Loving

Una battaglia durata nove anni passata alla storia come Loving contro Virginia che permise il 12 giugno 1967 di dichiarare incostituzionale il Racial Integrity Act del 1924 che vietava i matrimoni interrazziali. Una vittoria personale diventata collettiva per un’intera comunità. Una storia che attirò l’attenzione dei media e portò alla realizzazione di un servizio per LIFE datato 18 marzo 1966 dal titolo The crime of being married. A firmarlo il fotoreporter Grey Villet – interpretato nel film da Michael Shannon – che, alcuni mesi dopo la loro denuncia passò due settimane con loro per raccontarne una quotidianità semplice quanto autentica.

Richard e Mildred Loving immortalati nel salotto di casa da Grey Villet

Scatti – divenuti poi parte integrante di The Loving Story, documentario del 2011 di Nancy Buirski – che li immortalano sul portico della loro casa, mentre guardano la tv, giocano con i figli Peggy, Sidney e Donald o assistono ad uno dei tornei di rally tanto amati da Richard. «È davvero difficile raccontare una storia avvincente di due persone normali che semplicemente si amano e non sono alla ricerca delle luci della ribalta. Catturare quello che purtroppo è stato il dramma di quella situazione nel modo in cui lo ha fatto Gray è stato un gran risultato», ha raccontato Shannon proprio a LIFE, «Penso che siano uno degli esempi più potenti di quello che stava succedendo in quel periodo. Immagini che avevano un messaggio e un’importanza nel movimento per i diritti civili e esprimevano, fondamentalmente, amore e armonia».

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