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Vittoria Puccini: «Io, Non mi lasciare e la mia Elena Zonin, donna imperfetta e coraggiosa»

L’attrice torna in TV nei panni di un vice questore nella nuova serie Rai. E racconta il suo personaggio

Vittoria Puccini
Vittoria Puccini in Non mi lasciare.

ROMA – Vittoria Puccini è Elena Zonin in Non mi lasciare, serie targata Rai Fiction in prima visione su Rai 1 in queste settimane. Diretta da Ciro Prisco e sceneggiata da Maddalena Ravagli e Leonardo Fasoli, la serie vede protagonista l’attrice nei panni del vice questore del CNCPO (Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online) che torna a Venezia per indagare sulla morte di un bambino a suo avviso legato ad una rete di crimini contro l’infanzia sui quali lavora da anni. Un ruolo sfaccettato per una serie che affronta un tema complesso e che vedrà il suo personaggio intraprendere un viaggio professionale – e personale – legato al suo passato.

ELENA ZONIN – «Cosa mi ha fatto innamorare della serie? La sceneggiatura: affronta una tematica importante raccontata all’interno di una storia avvincente, ricca di suspense. Poi mi sono innamorata di Elena, un vice questore particolarmente capace, professionista determinata, coraggiosa e intuitiva che riesce a cogliere particolari e dettagli che solo lei vede. Negli interrogatori sa leggere le persone, crea legami con le vittime, i loro familiari, i presunti colpevoli e i carnefici e questo li porta ad aprirsi. Ha fragilità e paure ed è umanamente spezzata a causa di più accadimenti che non svela a nessuno e che si scopriranno solo alla fine della serie. Questo le regala fascino e mistero».

vittoria puccini
Alessandro Roia e Vittoria Puccini in una scena di Non mi lasciare. Foto di Jacopo Brogioni

LE INSIDIE DEL WEB – «Dopo aver girato questa serie e approfondito un mondo che conoscevo parzialmente, le mie preoccupazioni di madre sono aumentate. credo sia importante conoscere gli strumenti che utilizziamo noi e i nostri figli e che hanno potenzialità infinite. Internet è un luogo pieno di stimoli ma bisogna usarlo in sicurezza. Quello della serie è un messaggio che spero arrivi ai giovani ma anche agli adulti. I ragazzi vengono adescati attraverso i social ed è importante essere consapevoli dei pericoli, dialogare con loro così da genitori puoi intuire se l’uso che fanno del web è sicuro o meno».

Vittoria Puccini è il vice questore Elena Zonin

L’INFANZIA – «Prendere parte a questa serie è stato psicologicamente ed emotivamente coinvolgente per tutti noi. Quello dei poliziotti postali impegnati sui crimini contro i minori è un lavoro particolarmente duro. Per questo sono sempre seguiti da psicologi. Anche per noi è stato tosto girarla. Ma credo anche che Non mi lasciare affronti il tema dell’infanzia da diversi punti di vista. C’è il filone crime, della tensione e dell’indagine, e poi il rapporto con l’infanzia che tutti hanno. In particolare Elena è obbligata a fare i conti con le ferite del passato».

Vittoria Puccini
Vittoria Puccini e Sarah Felberbaum in una scena della serie

UNA DONNA CONTEMPORANEA – «Nel corso della mia carriera ho avuto la fortuna di interpretare tante donne diverse ed interessanti. La TV rispetto al cinema ha sempre dato alle attrici una maggiore possibilità di ricoprire certi tipi di ruoli. In particolare trovo che in Non mi lasciare la rivoluzione sia sul tipo di personaggio e donna che viene raccontata. La televisione va nella direzione di mostrare non delle eroine a tutto tondo, positive al 100%, ma donne che commettono errori, che hanno paure e fragilità. Non si ha più paura di mostrare la complessità dell’animo umano. In questo trovo la serie molto moderna e contemporanea e credo che più di una donna possa riconoscersi». 

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