MILANO – Ma chi ha detto che le storie sui vampiri sono ormai superate e non hanno più niente da offrire? A dire il vero, una che sia effettivamente bella e che dimostri di essere una storia d’amore migliore di Twilight doveva ancora nascere. L’attesa è finita qulache mese fa grazie ad una nuova serie targata Netflix (e passata abbastanza in sordina) che si chiama First Kill. Tratta dal racconto omonimo di V.E. Schwab – una delle scrittrici fantasy più in voga del momento – e con Sarah Catherine Hook e Imani Lewis, la serie è tutto ciò che aspettavamo da tempo e soprattutto una ventata d’aria fresca per chi è queer e ama i vampiri.

Juliette e Calliope sono le protagoniste di questa fantasy romance in chiave saffica. Una appartiene a una famiglia di vampiri, l’altra a una tradizione di cacciatori di mostri. Le probabilità che le due finiscano per vivere una storia d’amore proibita all’insegna del pericolo e dello sfidare le regole è quotata dieci a uno già dai primi minuti del primo – riuscito – episodio. Juliette è alle prese con i genitori che la spingono a cibarsi per la prima volta di sangue umano, Calliope invece deve lottare per sentirsi all’altezza dei fratelli, già abili cacciatori di mostri. Ognuna vorrebbe essere la versione perfetta di ciò che le loro famiglie vorrebbero vedere ma, come si può immaginare, il destino ha altri piani.

Per non allontanarsi troppo dai cliché, anche First Kill apre le danze in una scuola e, nonostante sia una prettamente una serie adolescenziale, riesce miracolosamente a colorare e dimensionare i suoi personaggi. Non più inquadrati da regole definite, tutti i protagonisti sono finalmente ben sviluppati e ricchi di sfumature, persino i personaggi secondari riescono a ottenere una backstory decente. Forse sarà il fatto che l’autrice del racconto è una donna, o che è stata lei stessa a creare la serie e lavorare alla sceneggiatura. Oppure il fatto che alla scrittura era affiancata da altre due sceneggiatrici e che la casa di produzione, la Belletrist Productions, è quella fondata da Emma Roberts. Fatto sta che finalmente, per una volta, non dobbiamo lamentarci di una coppia lesbica scritta da e per lo sguardo maschile.

La serie non dimentica nemmeno il soprannaturale dando un twist originale alle leggende che conosciamo, tra le antiche Gilde da cui discendono i cacciatori di mostri fino alle abilità dei vampiri che qui derivano dal serpente che ingannò Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. First Kill ha tutto ciò che serve a una serie del genere per funzionare. Una vampira lesbica con un migliore amico gay che è la definizione di ride or die, una cacciatrice di mostri lesbica che ama l’estetica a colori neon, una quantità non indifferente di MILF, la completa mancanza di omofobia, una CGI che lascia a desiderare e una miriade di cliché romantici di cui spesso le storie queer non possono godere. Un po’ trash? Decisamente, ma non importa. V.E. Schwab l’ha descritta come “Buffy l’ammazzavampiri che incontra Killing Eve” e tanto basta.

Tra il basso budget, i cliché, i costumi colorati e la trama sdolcinata, First Kill è un divertimento impertinente e molto camp che ricorda ogni teen-drama di serie B targato horror o romantico che le case di produzione ogni tanto ripescano perché è un genere che solitamente funziona. Non è lontano dall’assurdità di Gossip Girl o The Vampire Diaries, solo che qui il tutto è fatto per le persone LGBTQ+. Non è “bello” perché è realmente fatto bene, ma è semplicemente perfetto per ciò che vuole essere. Le storie di vampiri, intanto, continuano a piacere e la serie è riuscita a regalare ciò che fino a dieci anni fa non sarebbe ancora stato possibile.
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Qui il trailer di First Kill:
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