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La Rivincita delle Sfigate | Gli anni più belli e quella commedia queer che aspettavamo

Nella nuova puntata di Queer Corn, raccontiamo il grande debutto alla regia di Olivia Wilde

la rivincita delle sfigate

MILANO – Ci siamo passati tutti. Quegli anni del liceo dove c’era chi si dedicava interamente allo studio, chi al divertimento, e chi riusciva a bilanciare entrambe le cose. È quasi un mondo a sé, con le sue dinamiche e le sue regole, i forti legami che si creano e il costante pensiero del futuro che incombe su compiti e verifiche. Da tempo immemore fa da sfondo a una miriade di film adolescenziali e young adult, con le loro improbabili storie divise tra banchi e feste – e ultimamente la qualità di questi sembra essere calata parecchio. Perché allora La rivincita delle sfigate – primo film da regista di Olivia Wilde che trovate su CHILI –, dovrebbe essere diverso, essendo dello stesso genere?

la rivincita delle sfigate
Amy e Molly, le protagoniste de La rivincita delle sfigate

Una nota di merito va al fatto di aver realizzato un liceo lontano dai soliti stereotipi e cliché. Soprattutto per quanto riguarda i personaggi, è impossibile odiarli alla fine. Tutti hanno le loro imperfezioni, tutti tentano di trovare il loro posto nel mondo e, capendo le loro storie, riusciamo anche a non giudicarli per le loro scelte. Ma veniamo al dunque, perché c’è un motivo se ne stiamo parlando in questa nuova puntata di Queer Corn. La rivincita delle sfigate è un film queer. È vero, molti altri teen movies lo sono, ma la novità qui è come viene rappresentato.

Amy e Hope in una scena de La rivincita delle sfigate

Vogliamo dare qualche spunto di trama per capire meglio? Va bene. Amy (Kaitlyn Denver) e Molly (Beanie Feldstein) sono migliori amiche. Hanno passato quattro anni immerse nello studio per assicurarsi un posto nelle migliori università. Finché si rendono conto che anche i loro compagni, che hanno diviso il tempo con svaghi e divertimento, non se la passano poi così male in termini di opzioni per il futuro. Decidono allora di recuperare il tempo perduto e di partecipare a una festa per la fine della scuola. Entra qui in gioco Hope (Diana Silvers), la crush di Amy.

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Una scena de La rivincita delle sfigate

Ed è qui che accade il bello: la sessualità non è un tema pressante del film. Niente scene di coming out, niente bandiere del pride, niente etichette. La protagonista è attratta da una persona del suo stesso sesso? Sì. È nervosa perché inesperta e non sa come comportarsi quando l’altra è vicina o non sa come affrontare la sua prima volta? Anche. Ma niente di tutto questo la definisce. Amy ha una sua personalità, che non ruota affatto attorno alla sua sessualità (come purtroppo invece siamo abituati a vedere). Spoiler alert: non finisce tanto bene. O meglio, non come vorremmo. Ma nell’insieme della pazzia e della scoperta di sé, va bene anche così.

Amy e Hope in La rivincita delle sfigate

Il film di Olivia Wilde è delicato e leggero, molto divertente e non troppo sessualizzato, come lo era stato invece La vita di Adele. La rivincita delle sfigate è una di quelle storie che fino a qualche anno fa non avremmo mai visto: solo ultimamente abbiamo iniziato a vedere una rappresentazione così spensierata e tranquilla. Senza drammi, senza scelte impossibile, senza nascondersi. Una visione di queerness e della vita al liceo che decisamente mancava ed è finalmente arrivata. Una commedia adolescenziale azzeccata sotto tutti i punti di vista. Cosa aspettate a recuperarlo, allora?

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  • PREVIEW | Olivia Wilde spiega La rivincita delle sfigate
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