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City On A Hill | Kevin Bacon e la storia vera del miracolo di Boston

Corruzione e compromessi: la vicenda che ha ispirato la serie prodotta da Ben Affleck e Matt Damon

I protagonisti di City on a Hill

ROMA – Prima di cominciare, ecco una scritta bianca su sfondo nero, che recita così: “Nell’ottobre 1989, un bianco – Charles “Chuck” Stuart – uccise sua moglie, si ferì e poi affermo che l’assassino era nero. Durante le indagini, il dipartimento di polizia di Boston ha usato intimidazioni e coercizione, finendo per accusare un uomo di colore. Ma poi il fratello di Stuart ha detto la verità, portando Stuard a suicidarsi… e si scatenò l’inferno”. Gia perché, pur avendo personaggi, come si dice, fittizi, la storia di City on a Hill (dieci puntate in onda su Sky Atlantic e targate Showtime, che ha già rinnovato la serie per una seconda stagione) si svolge all’indomani di questo crimine che, appunto, accese la città di Boston.

La prima pagina del Boston Herald sul caso Stuart

Infatti, un po’ come fu per la New York a cavallo tra gli Anni Ottanta e Novanta (insomma, prima di venir letteralmente ripulita dalla tolleranza zero di Rudy Giuliani), anche la verde Boston era molto (molto) diversa dalla metropoli che è diventata oggi. Criminalità, intolleranza, corruzione. Una morsa di violenza da cui in pochi sono riusciti ad uscire vivi. Così, lo show prodotto da Ben Affleck e Matt Damon – entrambi bostoniani, hanno un legame forte con la città, a cominciare dal tifo per i Red Sox e i Celtics passando per The Town e The Departed – va a raccontare proprio la risalita di Boston, la sua ristrutturazione, il suo “miracolo”. Infatti, i giornali, lo chiamavano così, il Boston Miracle, l’impresa che portò, nel giro di pochi anni, ad una totale decrescita della criminalità.

Kevin Bacon e Aldis Hodge

Ma, ci dice la serie – gli amanti dei crime l’ameranno – ogni vittoria politica e giudiziaria è frutto dei compromessi, dei patti con diavolo, delle alleanze. Buoni e cattivi, fianco a fianco, verso un comune interesse. Allora, i protagonisti – Kevin Bacon e Aldis Hodge, già una delle coppie tv dell’anno – interpretano proprio le due facce della stessa medaglia: da una parte c’è l’ex agente FBI Jackie Rohr, corrotto fino al midollo, ambiguo, oscuro eppure, a modo suo, onesto e affabile. Talmente affabile che si alleerà con Decourcy Ward, procuratore distrettuale intransigente e, orgogliosamente, afroamericano, appena arrivato dalla Grande Mela.

Qui, il Boston Globe sul suicido di Charles “Chuck” Stuart

Se non mancano le frecciate tra la rivalità delle due città più importanti della East Coast, a Boston Ward si rende conto che, per sconfiggere i criminali, bisogna essere pronti a tutto. Dunque, per rintracciare e incriminare una banda di rapinatori, capirà – immergendosi totalmente nelle dinamiche – che per pulire bisogna prima sporcare. In particolar modo nei primi due episodi, vediamo quanto complicata sia la situazione nella capitale del Massachusetts. E, l’incipit della serie, che cita una simbolica storia vera – una ricca coppia bianca attaccata da un uomo di colore – è, infatti, il riassunto perfetto di quel periodo, capace di scavalcare ogni limite, correndo verso una folle e scelerata paranoia razziale.

Qui il trailer di City on a Hill:

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