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«Noi, in campo con Pep Guardiola». Il lungo viaggio di Luca e Gabriele Stifani, due registi italiani

Dalla Puglia alla Premier League, tra Citizens e sogni: gli Stifani e All Or Nothing: Manchester City

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Pep Guardiola con Luca e Gabriele Stifani.

Una telefonata che può cambiare la vita. Lo hanno pensato Gabriele e Luca Stifani – ma potete chiamarli Twins Stifani o Stifani Bros – italiani d’esportazione, in giro (letteralmente) per il mondo a caccia di storie da raccontare, con il loro occhio da filmmaker. Infatti, le cose belle «succedono per caso», raccontano felici ad Hot Corn, ricordando quando l’on-set-director Enric Folch li chiama per un progetto a cui è impossibile dire di no: seguire il Manchester City per un’intera stagione calcistica, racchiudendone i momenti nella prima docu-serie europea della saga All Or Nothing: Manchester City, prodotta da Mediapro e targata nientemeno che Amazon Prime Video.

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Pre-partita all’Etihad Stadium di Manchester per Luca e Gabriele. Photo Credits: Luís Zarzo.

Già, perché il colosso statunitense, dopo aver raccontato i Michigan Wolverines, i Dallas Cowboy, i L.A. Rams, gli Arizona Cardinals e gli All Blacks, sbarca nel mondo del soccer, per illuminare il backstage (ma anche il cuore delle partite) di uno dei top club mondiali. «Non sempre viene offerta la possibilità di lavorare su un progetto del genere, troppi fattori lo rendono unico: il primo fra tutti la possibilità di creare un prodotto europeo mai realizzata prima d’ora», spiegano entusiasti gli Stifani Bros. Del resto, di sfide impossibili se ne intendono, avendo per le mani – parallelamente ad altri progetti – l’idea di realizzare The Devils on Wheels, un documentario su Duel di Steve Spielberg, diretto proprio dal catalano Folch.

Gli Stifani con Guardiola, Re di Coppe. Photo Credits: Mark Schofield

Ma questa (per ora) è un’altra storia, così il viaggio degli Stifani, poco meno di un anno fa, ha preso la strada della Premier League grazie a All Or Nothing diretto da Manuel Huerga, seguendo passo passo gli allenamenti, i match, le trasferte, le dinamiche sacre dello spogliatoio. «Com’è stato? Strabiliante, vivere un anno con una squadra che ha come allenatore il più grande tecnico del calcio moderno, Pep Guardiola». Il compito che la produzione ha affidato a loro è stato di quelli delicati: Gabriele, durante le partite, non doveva mai staccare la camera da Pep, riprendendo smorfie, indicazioni ed esultanze, mentre suo fratello Luca era al suono, in una coordinazione incessante, senza mai mollare un centimetro.

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La troupe di All Or Nothing con Kompany. A scattare? Lee Nobes, Senior Physiotherapist del City.

«Qualche aneddoto?», riflettono loro, «Tanti: come quando siamo andati a casa di Gündoğan, grande giocatore e grande uomo. E come lui, gli altri. Possiamo dire che il gruppo del City è molto coeso: Stones, un bravissimo ragazzo, così come De Bruyne, Bernardo Silva, Kompany. Per non parlare di Sterling, simpaticissimo oltre che forte. Un top club in tutti gli aspetti e, anche quando le cose andavano bene, non calava mai l’attenzione. Anzi, la troupe doveva essere attenta a non creare troppe distrazioni. Dovevamo essere presenti senza esserci. Il nostro confine era la linea di bordo campo: oltre non si poteva andare».

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Gabriele Stifani prepara l’intervista a Guardiola. Photo Credits: Luca Stifani.

La voce narrante della serie nelle otto puntate (le trovate in originale su Amazon Prime, dal 14 settembre saranno disponibili i sottotitoli in italiano) che raccontano la stagione dei record in cui il City di Pep ha trionfato con cento punti è quella di Ben Kingsley. Con lui, ecco i due italian brothers pugliesi ma londinesi d’adozione, alle prese con un’avventura epica che ricorderanno per sempre. Su tutto quella chiacchierata con Pep, a stagione finita, a parlare «del nostro Lecce e del calcio italiano. In fin dei conti Guardiola ha stimolato in noi una nuova idea di calcio: tattica e rispetto. Trasmette alla squadra una concentrazione maniacale senza mai arrabbiarsi. Anche dopo le sconfitte – pensiamo a quella amara contro il Wigan in FA Cup – la società e Guardiola non hanno mai mollato, facendoli sentire un gruppo forte. Pep, le partite, le guarda in testa, come se stesse giocando».

Dentro lo spogliatoio: una scena di All or Nothing.

Su e giù per l’Inghilterra, in Europa ad ascoltare l’inno della Champions (con tanto di trasferta ”casalinga” a Napoli), immersi negli stadi più emozionanti «Anfield? Un’inferno rosso. Wembley? Magico», due fratelli con il sogno grande di vincere le sfide professionali più ambiziose e belle, come fossero dei derby infuocati da giocare, segnando, magari, un gol memorabile nei minuti di recupero. E l’esultanza, per loro, viene dal cuore. Il desiderio? «Diventare registi, ma lavorare nel mondo del cinema e televisione non è semplice. Fede, persistenza, ottimismo, ci hanno portato a vivere questo grande viaggio. E, come si dice in inglese: Living the Dream, always!’».

Qui, una clip con Pep Guardiola in All Or Nothing: Manchester City.

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