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Buffy: Perché la serie è diventata un cult e perché non c’è bisogno di un reboot (anche secondo il cast)

Buffy l’ammazzavampiri non è una serie qualunque, ma un vero e proprio fenomeno culturale che dura da 20 anni

Buffy l’ammazzavampiri, e non abbiamo timore di dirlo, è stata una delle serie tv che ha più influenzato la società della fine degli anni 90 e dei primi anni 2000, soprattutto per quello che riguarda i più giovani. Amatissima già ai tempi, la serie è stata un successo e ancora oggi mantiene una fanbase veramente enorme. E allora perché non farne un reboot? Prima di spiegarvi perché non è assolutamente necessario, perché sarebbe un flop annunciato e perché anche il cast non ne vuole sentire parlare, bisogna capire perché Buffy the Vampire Slayer è stata una serie tanto importante.

Innanzitutto partiamo dai presupposti della serie: gli autori volevano portare sul piccolo schermo la prima vera eroina di sesso femminile in una serie che fosse un po’ la versione teen di X-Files e che riuscisse ad attirare un pubblico di adolescenti e preadolescenti. Quello che non sapevano è che Buffy sarebbe diventata un vero e proprio fenomeno culturale che dura da 20 anni e che ha persino dato vita ai famosi Buffy Studies, ovvero studi universitari, libri, articoli, ricerche e pubblicazioni.

Non possiamo non analizzare il ruolo di Buffy Summers, protagonista della serie interpretata dall’allora giovanissima (e astro nascente) Sarah Michelle Gellar, vero fulcro di tutta la serie. Inizialmente Buffy è la classica studentessa del liceo che fa la cheerleader: bella, bionda, popolare e svampita, spesso più interessata allo shopping, alla moda e ai ragazzi che alla scuola e al prendersi delle responsabilità. Improvvisamente la sua vita cambia e la ragazza si ritrova ad avere una delle responsabilità più grandi: combattere come Cacciatrice i vampiri, i mostri e i demoni che minacciano di conquistare il mondo e renderlo un inferno. Ed ecco che la classica “bionda e stupida” (permetteteci il termine) si trasforma in una giovane ragazza forte, coraggiosa, responsabile e pure intelligente, rimanendo comunque bellissima. Ma fino a qui probabilmente l’avremmo odiata e invece non possiamo, perché Buffy è anche umana: è piena di dubbi, soffre per un ragazzo, non sa come affrontare le cose che le succedono e contemporaneamente come mantenere la relazione con gli amici, il ragazzo e continuare ad andare bene a scuola. E a questo punto, come si fa a non amarla? I giovani telespettatori maschi ne sono rimasti letteralmente incantati e le ragazze hanno sognato di diventare come lei.

Ma sarebbe troppo semplice dare tutti i meriti alla protagonista, quando in realtà ci sono tantissimi altri fattori che hanno reso Buffy l’ammazzavampiri una delle serie più amate di sempre. Non possiamo dimenticare la presenza di Angel e Spike, due bellocci che hanno saputo conquistare tutte le ragazzine: da un lato il primo, classico bravo ragazzo con un passato non proprio roseo, e dall’altro il secondo, classico cattivo ragazzo da cui a cui è difficile resistere. E se i maschietti avevano occhi solo per la Cacciatrice, le ragazze si dividevano tra il biondo e il moro, tra Spike e Angel. E poi c’era Xander, il ragazzo normale che piaceva proprio per la sua semplicità.

Inoltre Buffy the Vampire Slayer è farcita di metafore che hanno conquistato il pubblico, anche quello che proprio non le ha notate. Ad esempio, per molti la scuola superiore è un vero inferno: Buffy Summers nella serie combatte i malvagi, che rappresentano le persone che ci hanno fatto soffrire durante l’adolescenza. Ma i demoni rappresentano anche i grandi drammi che una persona deve affrontare come la solitudine, il rimorso, il potere, l’amore, la depressione, l’odio. E Buffy insegna allo spettatore che con forza e tenacia tutto questo si può combattere. A completare il tutto ci sono una serie di dialoghi moderni, musica del momento e chiari riferimenti alla cultura pop degli anni 90 che hanno saputo conquistare il pubblico. Ma non c’è solo questo: Buffy ha affrontato per prima temi rivoluzionari per una serie tv teen come l’omosessualità, il sesso e la violenza sessuale, nonché ha dato inizio al successo delle serie con i vampiri.

E vorremmo darvi solamente un motivo per cui il reboot potrebbe non funzionare, eppure ce ne sono molti. Innanzitutto una modifica del cast, proprio com’è successo nel reboot di Streghe, riuscirebbe a far infuriare i fan della serie originale e, se ve lo state chiedendo, un ritorno del cast originale è praticamente impossibile! Sarah Michelle Gellar (Buffy) e Alyson Hannigan (Willow) hanno già una carriera cinematografica fiorente e Clare Kramer (Glory) ha dichiarato che nessuno della cast originale ha intenzione di ritornare sul set di Buffy l’ammazzavampiri. Inoltre i due vampiri Angel e Spike, interpretati rispettivamente da David Boreanaz e James Marsters, sono irrimediabilmente invecchiati di 20 anni, cosa che non dovrebbe accadere ad un vampiro. E inoltre ricordiamoci sempre che lo spin-off di Buffy, Angel, non ha funzionato e forse perché mancava proprio Buffy.

E poi diciamocelo, un reboot proprio non lo vogliamo! Noi spettatori ai tempi non lo potevamo capire, ma Buffy ha influenzato tantissimo la cultura anni 90 e non accadrebbe sicuramente lo stesso ora. A noi comunque resta un’insegnamento importante, ovvero che Buffy ci ha preparato a tutto: alle responsabilità varie da gestire, alla morte dei genitori e delle persone che amiamo, alla prima delusione amorosa e anche a combattere i mostri, in caso dovessimo incontrarne!

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