ROMA – «Non c’è civiltà senza stabilità sociale. Non c’è stabilità sociale senza stabilità individuale». È una delle molte massime contenute all’interno de Brave New World, il romanzo di fantascienza firmato nel 1932 di Aldous Huxley, edito in Italia da Mondadori con il titolo Il Mondo Nuovo. Un libro che è anche uno degli apici della produzione di uno scrittore che, come pochi altri, ha davvero saputo interrogare le zone d’ombra del XX secolo muovendosi in bilico tra spiritualità e allucinazione, tra fantasia distopica (aggettivo che è d’obbligo usare in questi casi), ricadute mistiche e lo sguardo rivolto a un futuro a tinte fosche.
Huxley dopotutto è uno di quei letterati fondativi di tanti incubi moderni: un gigante della grande famiglia degli Edgar Allan Poe e dei Lovecraft, ma ovviamente anche degli Orwell, dei Bradbury e dei Philip Dick. A tentare l’azzardo di un adattamento da Il Mondo Nuovo ci ha pensato l’omonima serie tv prodotta da NBCUniversal per la piattaforma streaming, Peacock, il cui nome evoca il pavone simbolo della stessa NBC. Negli USA è arrivata il prossimo 15 luglio, mentre a distribuirla in Italia ci penserà Starzplay a partire dal prossimo 20 dicembre.
La serie «immagina una società che ha raggiunto pace e stabilità mediante il divieto della monogamia, della privacy, del denaro, della famiglia e della storia stessa». Si tratta di un mondo urbano avveniristico – siamo nella Londra del 2540, stando al calendario gregoriano – dal sapore meno concentrazionario e più utopico rispetto all’arcinoto 1984 di Orwell. In filigrana, tuttavia, è comunque possibile intravedere l’apatia anestetizzata dell’umanità tutta, sulla quale grava un senso di appagamento e di inazione che ha prodotto una visione del desiderio orizzontale e inerte, senza tensioni pindariche e dunque, giocoforza, senza brividi né pericoli. A questo scopo, in tale versione alternativa della realtà, circola anche una droga preposta proprio ad addormentare ogni conflitto e rendere gli individui, nati da uteri artificiali, manipolabili.
Una sterilizzazione sulla quale sembrano insistere le immagini, che fanno il pieno di superfici levigate e opache associate al design, avveniristico ma glaciale, di spazi e ambienti. Qualcosa che ritroviamo molto spesso tanto nella serialità contemporanea di largo consumo, da Black Mirror in giù, quanto nel cinema arthouse odierno tutto sommato di piccolo cabotaggio. Come ad esempio Equals di Drake Doremus, mélo sci-fi con Kristen Stewart e Nicholas Hoult di qualche anno fa, nel quale si immaginava una società chiamata “Collettivo” in cui gli “eguali” del titolo vivono senza sentimenti, livellati dal rigetto della violenza e dei disordini sociali.
La sfida che Brave New World svilupperà nell’arco dei suoi episodi, le cui riprese sono terminate prima dell’epidemia di Coronavirus che ha interrotto svariate produzioni, è molto alta e la curiosità è più che lecita. Se ne parla dopotutto dal 2015, quando il progetto, inizialmente nelle mani della Amblin di Steven Spielberg, è entrato in fase di stallo. Non è l’unico caso, per restare alla stretta attualità, in cui le ambizioni di un network in rampa di lancio passano dall’adattamento di un romanzo particolarmente influente e high-concept, con una produzione imponente pronta a sollecitare l’appetito del pubblico geek: è il caso, ad esempio, di Foundation, serie tv basata sul Ciclo delle Fondazioni di Asimov su cui AppleTv punta moltissimo e si gioca molto.
Nel cast di Brave New World troviamo un volto noto (e che noi amiamo particolarmente) come Alden Ehrenreich nel ruolo di John the Savage, detentore del caos nel Nuovo Mondo e cultore di Shakespeare cresciuto ai margini del mondo civilizzato; Jessica Brown Findlay nei panni di Lenina Crowne; e l’indimenticata Demi Moore in quelli di Linda. Tra gli altri attori coinvolti anche Harry Lloyd, il Viserys Targaryen de Il trono di spade (Bernard Marx), Hannah John-Kamen (Wilhelmina “Helm” Watson), Sen Mitsuji (Henry Foster), Joseph Morgan (CJack60), la Nina Sosanya di Killing Eve (Mustafa Mond) e Kylie Bunbury (Frannie). Staremo a vedere.
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Qui potete vedere il trailer italiano:
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