Recensione Saw Legacy – L’Enigmista è tornato?

Meglio confessare subito i propri peccati.

L’Ottavo capitolo della saga è arrivato finalmente e come potevo perdermi l’occasione, da vera amante dei film horror, di vederlo! Armata di tutto punto, con acqua, popcorn e mentine mi dirigo alla mia poltroncina rossa (iniziamo già bene!). Difficile tenere il ritmo arrivati oramai a così tanti episodi della saga, quando sappiamo benissimo tutti i meccanismi dell’enigmista; infatti Jigsaw è morto da tempo, i suoi seguaci sono caduti come foglie, i buoni son diventati cattivi e i cattivi buoni.

Aspettative: medio-basse lo ammetto. Il film inizia e si capisce subito che un nuovo “gioco” è iniziato. Cinque persone rinchiuse ad affrontare le loro paure, pentirsi, sacrificarsi e salvarsi. Perché come si è sempre detto, Jigsaw lascia sempre a noi la scelta se “vivere o morire”.

Per tutto il film si cerca di capire chi si celi dietro il nuovo “Enigmista”: il poliziotto, il dottore, l’assistente del dottore. Il ritmo salta tra il gioco nel capannone abbandonato dove cinque persone rinchiuse una ad una cadono vittime delle loro paure, e il gruppo dell’FBI che sta cercando di risolvere il caso delle morti che l’enigmista semina per la città.

Come in ogni capitolo, se ti eri fatto una vaga idea dell’ipotetico finale stai pur certo che verrà ribaltata totalmente. Ed è proprio alla fine che tutto ciò che prima sembrava così ovvio e palese cambia e ti lascia piacevolmente stupito.

Le porte non si son chiuse definitivamente neanche questa volta, quindi possiamo restare in attesa di un nuovo capitolo sicuramente. (E la cosa mi fa solo che felice)

Curiosità

Magari non tutti sapranno che il nome del pupazzo di John Kramer (ossia l’Enigmista) è Billy.

Il film è ambientato 10 anni dopo del terzo capitolo.

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