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Massoud Bakhshi, Yalda e un film dimenticato per capire l’Iran di oggi

In un momento tragico per l’Iran, andiamo a riscoprire un piccolo film che già raccontava molto…

La protagonista di Yalda, Sadaf Asgari
La protagonista di Yalda, Sadaf Asgari

ROMA – Com’è cambiato l’Iran e qual è oggi il ruolo della donna in una società così complessa? Sono domande molto attuali dopo l’omicidio di Mahsa Amini e a cui aveva provato a rispondere Yalda, opera seconda di Massoud Bakhshi, presentata al Sundance due anni fa, senza il regista,  che aveva deciso di non partecipare al festival, sia per la difficoltà ad ottenere il visto che per il peso che un gesto del genere, la passerella di un proprio film in una nazione nemica, potrebbe avere avuto in Iran. Ma, al di là della questione politica, cos’è Yalda? Un’opera interessante – in Italia distribuita da Teodora, anche se ora inedita – diretta da un autore già apprezzato con l’esordio di A respectable family, che nel 2012 lo portò a Cannes nella Quinzaine.

Yalda
Il confronto

E allora partiamo dal titolo del film che allude alle celebrazioni per il solstizio d’inverno, la notte più lunga e buia dell’anno. Un’oscurità affatto metaforica che avvolge la protagonista, la giovanissima Maryam, coinvolta nell’omicidio accidentale del marito Nasser e, proprio per questo, condannata a morte. L’unico modo per evitare la sentenza? Ottenere il perdono della figlia del coniuge, Mona. Il palcoscenico ideale per questo confronto è il più noto reality show del paese, davanti agli occhi di chi poco o nulla sa delle vite delle persone. La lunga notte del perdono, però, non può trascorrere senza colpi di scena, senza recriminazioni. E tutto rischia di tornare pericolosamente in bilico.

Yalda
Behnaz Jafari è Mona

Tra le più importanti al mondo, la cinematografia iraniana ci ha abituati a opere di grande impatto emotivo e perfezione registica e di scrittura, con film in grado di scandagliare (non senza difficoltà) gli aspetti della vita quotidiana, i sogni e le speranze delle giovani generazioni, i contrasti della classe politica. Con la capacità di bilanciare pathos narrativo e forma, Asghar Farhadi è di sicuro il padre putativo della nuova generazione di cui Massoud Bakhshi è uno dei rappresentanti più promettenti, assieme a personalità meno conosciute come Rafi Pitts e Shahram Mokri, autore di uno dei film più belli visti a Venezia negli ultimi anni, Fish & Cat, slasher movie ispirato ad un fatto di cronaca girato in piano sequenza dal punto di vista di ogni personaggio. Nel cast di quel film, anche Babak Karimi che figura tra gli interpreti di Yalda.

Yalda
Babak Karimi in Yalda

«Per arrivare alla verità puoi solo catturare la realtà». Questa è la sfida che Bakshi lancia con il suo Yalda e questo è ciò che ha imparato negli anni lavorando in prevalenza come documentarista. Il film, infatti, sviluppato anche grazie al TorinoFilmLab, nasce quindici anni fa, quando l’autore incontrò per un reportage alcune donne recluse per aver ucciso i mariti. Vittime e criminali allo stesso tempo. Così Bakhshi ha definito le sue ispiratrici e così arriva a noi anche Maryam. Nessun giudizio a priori, nessuna scelta definitiva, ma solo il grande e assurdo spettacolo della vita che si svolge davanti ai nostri occhi. E forse, il perdono.

Qui potete vedere il trailer di Yalda:

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