LUCCA – «Per quasi quarant’anni ho fatto quello che qualunque appassionato di fumetti avrebbe giudicato il lavoro dei sogni: ho collaborato con Will Eisner. Sono stato il suo editore, agente letterario, mediatore e amico. Nel corso degli anni Will mi ha fatto da mentore attraverso crisi lavorative e personali, e oggi so di essere una persona e un professionista migliore grazie alla sua guida e alla sua influenza». Parola di Denis Kitchen, fumettista, autore ed editor di Will Eisner, uno dei più grandi autori di fumetto di tutti i tempi, è il padre del graphic novel moderno. È a lui che Lucca Comics & Games dedica a Palazzo Ducale una mostra in cui poter ammirare l’esposizione delle sue tavole originali, realizzata in collaborazione con CArt Gallery e curata proprio dall’amico e collaboratore di vecchia data di Eisner.
Una mostra che celebra il lavoro del Maestro attraverso un percorso temporale che parte da The Spirit, fumetto nato nel 1940 e dedicato alla figura del detective mascherato che combatte il crimine a Central City con il suo humor affilato e i suoi pugni guantati, passando per La forza della vita e Verso la tempesta. Il primo è un romanzo a fumetti in cui l’autore si focalizza sull’ultima fase di immigrazione ebraica negli Stati Uniti negli anni Trenta sospinta dall’avanzata del Nazismo in Europa che ha per protagonista il falegname disoccupato Jacob Shtarkah.
Il secondo, invece, è l’autobiografia familiare di Eisner. In attesa di combattere volontario nella Seconda Guerra Mondiale, l’autore rievoca la sua storia familiare e il difficile percorso di integrazione che ha dovuto percorrere.Si prosegue poi con le tavole dedicate a Dropsie Avenue, romanzo grafico che segue le vicissitudini di un quartiere del Bronx da fine ‘800 ai giorni nostri e con cui Will Eisner pone l’attenzione su tematiche quali la gentrificazione, il razzismo, l’ascesa sociale delle classi ricche e lo stato di degrado in cui vivevano quelle più povere. Tutte tematiche che hanno fatto del fumettista un “autore-antropologo” come lo definisce Giovanni Russo.
La Mostra si conclude poi con l’esposizione delle tavole di Fagin l’ebreo, graphic novel del 2003 in cui Will Eisner rilegge Oliver Twist dal punto di vista di Fagin. Un lavoro realizzato come risposta dell’autore a tutta quella letteratura classica che contiene stereotipi antisemiti. La riprova che il lavoro di Will Eisner è sempre stato accompagnato da un’attenta osservazione della società rendendolo un punto di riferimento non solo artistico per più generazioni.
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