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Whitney – Una Voce Diventata Leggenda? Un biopic tradizionale dallo sguardo femminile

Kasi Lemmons porta sul grande schermo la vita della cantante con un risultato altalenante

Whitney - Una Voce Diventata Leggenda
Whitney - Una Voce Diventata Leggenda

MILANO – Dopo essere stata protagonista di due documentari (uno, Whitney Houston – Stella senza cielo, diretto da Kevin Macdonald) e di un film tv del 2015 che segnò il debutto alla regia Angela Bassett, ora è la volta di un nuovo lungometraggio a consacrare Whitney Huston nel firmamento delle stelle della musica raccontate da Hollywood. Whitney: Una Voce Diventata Leggenda (I Wanna Dance with Somebody in originale) è un biopic tradizionale scritto da Anthony McCarten (già sceneggiatore di un altro biopic dal successo travolgente, Bohemian Rhapsody) con una regia dallo sguardo al femminile affidata a Kasi Lemmons che torna dietro la macchina da presa dopo il caso Harriet. Oltre due ore i cui vengono mostrati i passaggi più importanti della vita dell’artista: dall’ascesa al successo planetario e il successivo declino fino che la porterà a morire, a soli 48, nel febbraio del 2012.

Whitney - Una voce diventata leggenda
Naomi Ackie in una scena di Whitney – Una voce diventata leggenda

Naomi Ackie, che in questi anni abbiamo visto in ottime produzioni tra cinema e TV – (Lady Macbeth, Small Axe) e che sarà tra i protagonisti del prossimo film di Boong Jooh-ho, Mickey 17 – è perfetta nei panni della Houston. Guardando Whitney: Una Voce Diventata Leggenda si percepisce il lavoro fatto dall’attrice nello studiare le movenze dell’artista sul palco (anche se non è lei a cantare) con molta naturalezza sorretta, inoltre, da una somiglianza fisica con la cantante. Anche la coppia formata da Tamara Tunie e Clarke Peters, che nel film interpretano i genitori della Houston, Cissy e John, si esibisce in performance molto potenti. La madre di Whitney, corista del coro gospel e cantante di pianobar, capisce fin da subito il talento della figlia e seguirà per tutta la carriera Whitney.

Una scena del film

Stessa cosa farà il padre. Ma John Houston, ritratto come un uomo prepotente e infedele, non appena la sua “principessa” – così era solito chiamate l’artista – firma il suo primo contratto discografico decide di prendere in mano la gestione economica facendole perdere molto soldi. Nella vita della cantante, però, gli incontri più significativi sono quelli con Robyn, amica di cui s’innamorerà interpretata da una convincente Nafessa Williams, e il discografico che la scoprì in un locale, Clive Davis, interpretato da un sempre perfetto Stanley Tucci. Per finire, non poteva mancare nel cast Bobby Brown, interpretato da un bravo Ashton Sanders. È lui l’uomo che trascinerà l’artista in una relazione tossica fatta di droghe e violenza che Whitney: Una Voce Diventata Leggenda racconta senza censure.

Whitney - Una voce diventata leggenda
Una scena di Whitney – Una voce diventata leggenda

Una delle scelte più interessanti del film è l’attenzione che la regista pone sulla relazione tra Whitney e Robyn. Ma siamo nella metà anni Ottanta, Whitney è la reginetta della musica pop e, in parte condizionata dal padre padrone e in parte della sua fede cattolica, la cantante rinuncerà a lottare per quell’amore nominando la donna che ama sua direttrice creativa per averla sempre al suo fianco. Whitney: Una Voce Diventata Leggenda offre poi grandi momenti delle esibizioni più iconiche della Houston, come quella dell’inno nazionale al Super Bowl del 1991 o quella del concerto per Nelson Mandela in Sud Africa oltre al dietro le quinte di Guardia del corpo. Il live più importante, secondo la regia della Lemmons, è quello dell’iconico medley eseguito agli American Music Awards del 1994 che apre e chiude il biopic. Una scelta rispettosa per evitare di concludere questo omaggio cinematografico con la triste morte di delle voci più incredibili del Novecento.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film:

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