in

Luca Guadagnino: «We Are Who We Are? Una serie di desideri e scoperte»

Il regista, gli sceneggiatori e il cast hanno presentato la serie in onda dal 9 ottobre su Sky Atlantic

we are who we are

ROMA – Da Londra a Parigi, dagli Stati Uniti all’Italia. Collegati da mezzo mondo Luca Guadagnino, gli sceneggiatori Francesca Manieri e Paolo Giordano, e il cast hanno presentato alla stampa italiana via Zoom We Are Who We Are. La prima serie scritta e diretta dal regista di Chiamami col tuo nome che debutterà il 9 ottobre su Sky. Un ritratto dell’adolescenza ambientato nel 2016, nel pieno delle presidenziali, in una base militare di Chioggia in cui Guadagnino segue la quotidianità di Fraser (Jack Dylan Grazer) e Caitlin (Jordan Kristine Seamón) e del loro gruppo di amici. Nel cast anche Chloë Sevigny, Kid Cudi e Alice Braga a cui, come confermato dallo stesso regista, si aggiungono le comparse di Timothée Chalamet e Armie Hammer. «Ma più persone sono venute a trovarci sul set», ha precisato Guadagnino, «Vi sfido a riconoscerle tutte!».

UNA PRIMA VOLTA «Ogni film o impresa che affronti ti cambia. Si tratta sempre di nuovo inizio. Per me questa è stata una prima volta per molto motivi. We are Who We Are è la mia prima serie, la mia prima volta con Sky e Hbo, con i miei attori e con i miei sceneggiatori. Una prima volta come quella vissuta dai protagonisti. Un vero motivo di spensieratezza, Abbiamo girato in 94 giorni in cui abbiamo visto prendere forma alle pagine che avevamo scritto». Luca Guadagnino

We Are Who We Are
Guadagnino sul set con Jordan Kristine Seamón

JACK & JORDAN «Jack ha una saggezza e riflette su quello che deve essere il suo personaggio come un uomo alla fine della sua vita. Jack è un saggio. Mentre quando ho visto l’interpretazione di Jordan nei tapes in cui recita David Mamet ho capito che era inevitabile lavorare con lei per l’intelligenza con cui aveva colto quel testo. Ha un viso enigmatico, denso di possibili emozioni, aperto e chiuso allo stesso tempo. Esattamene quello che cercavamo. Il casting è stato fatto con Carmen Cuba, una grande casting director americana, la stessa di Stranger Things. Il nostro desiderio era avere attori straordinari ma anche presenze non banali. Per me il segreto è capire se mi sono innamorato degli attori con cui sto lavorando. E devo dire che sono poliamoroso perché li amo tutti. É stato un processo di desideri che avevo e scoperte». Luca Guadagnino

We Are Who We Are
Una scena di We Are Who We Are

L’AMBIENTAZIONE «Abbiamo riflettuto sul luogo per questa storia di identità e forse per una sorta di disciplina mentale in cui mi interessa molto trovare una porzione piccola da potere illuminare per poi tentare di essere universali è nata l’intuizione della base militare. Un luogo piccolo ma che presenta delle caratteristiche che possono essere declinate in senso universale rispetto ad esempio dell’identità americana. Con l’aggiunta poi che essendo una base militare ha un altro livello interessante che è quello della disciplina, della risposta ai comandi o della trasgressione degli stessi. In questo senso la base militare poteva funzionare come la parte per il tutto e poteva essere l’America. Inoltre essendo una sorta di navicella che si posa sul terreno veneto poteva permetterci anche di mostrare una sorta di impenetrabilità tra il dentro che dipende da chi lo affronta. In modo organico come i teenagers della serie o resistente come i personaggi più adulti». Luca Guadagnino

Una scena della serie

IL TEMPO «Rispetto alla scelta di ambientare la serie nel 2016 è stata fatta riflessione legata al controllo. Se vogliamo parlare di contemporaneità abbiamo bisogno di una distanza minima per poter permettere che la realtà si integri in modo organico con la realtà della narrazione. Il semestre delle presidenziali che sfociano con l’elezione di Trump erano un’occasione troppo ghiotta per non essere presa e colta e per permettere a ciascun personaggio di vedere come si riflette o come si ignora ciò che sta accadendo». Luca Guadagnino

We Are Who We Are
Una scena di We Are Who We Are

LE NOTE «Strehler diceva sempre che se non ci si innamora mente si fa uno spettacolo, quello spettacolo va buttato via. E questa è stata una serie di innamoramenti. Io sinceramente l’ho avuto per Paolo nella scrittura, per Luca per la sua visione. Lui è la precisione. Le riunioni con lui possono durare 40 secondi e tu hai la sensazione di aver passato cinque giorni a capire il mondo del regista. Quando cercavamo di costruire un linguaggio comune ricordo che disse: “Ma veramente non avete visto A nos Amours? Vedetelo, poi ne riparliamo. Quelle sono le mie note”. Lo abbiamo visto ed effettivamente quelle erano le note. Ci si è accordati come accade a Fraser e Caitlin. Ci siamo riconosciuti e da lì è partito un lungo cammino». Francesca Manieri

Un’immagine della serie

LA LIBERTÀ «Lavorare a We Are Who We Are è stato un grande atto di tracotanza anche dal punto di vista della scrittura. Abbiamo osato scrivere una serie pensata in un’America in Italia, e in questo ci siamo completamente affidati a Luca. E credo che questo atto è stato sentito perché tutto quando ha questa libertà, questa hybris dell’adolescenza che respira nella scrittura, nella regia e negli attori». Paolo Giordano

We Are Who We Are
Una scena di We Are Who We Are

CAITLIN «Quando ho conosciuto Luca è nato subito un bel legame. Tramite le conversazioni che abbiamo potuto avere sono riuscita a cogliere l’essenza di Caitlin molto rapidamente perché abbiamo avuto delle esperienze molto simili e questo ha fatto scattare un clic in me». Jordan Kristine Seamón

Jordan Kristine Seamón è Caitlin

FRASER «Luca ci ha dato tanta libertà nel cercare di capire da soli chi fossero i nostri personaggi. Ci diceva che nessuno poteva saperlo meglio di noi. Vestirne i panni ogni giorno e interagendo con gli altri ha fatto sì che abbiamo potuto emergere completamente. Ci ha dato molto margine d’azione in questo senso. C’è stato un equilibrio tra il contributo mio e di Luca e questo ha donato la perfezione al personaggio di Fraser». Jack Dylan Grazer

Jack Dylan Grazer è Fraser

L’AUTENTICITÀ «Mi sono affidata a Luca, lui cerca sempre l’autenticità e il meglio da ognuno di noi e avevamo un consulente fantastico dell’esercito che ha dato molte informazioni utili a ognuno di noi». Chloë Sevigny

We Are Who We Are
Chloë Sevigny sul set di We Are Who We Are

L’APPRENDIMENTO «Recito da 10 anni però l’esperienza di We Are Who We Are è molto diversa da quello che ho fatto fino a questo momento. Volevo immergermi in qualcosa di totalmente nuovo e lavorare con Luca è stata una vera esperienza d’apprendimento». Kid Cudi

Qui potete vedere un’intervista a Luca Guadagnino della HBO:

Lascia un Commento

the good lord bird

The Good Lord Bird | Ethan Hawke, la lotta allo schiavismo e l’idea di futuro di John Brown

I protagonist di Freaks Out, che vedermo a Venezia 78

Freaks Out | Il teaser trailer dell’atteso film di Gabriele Mainetti