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True West e il mito: siamo stati a Broadway a vedere Ethan Hawke e Paul Dano

A New York, all’American Airlines Theatre, a vedere la nuova trasposizione della pièce di Sam Shepard

Paul Dano e Ethan Hawke a Broadway prima della pièce.

NEW YORK – Se volete avvicinarvi a True West, l’avvincente dramma del 1971 firmato da Sam Shepard, vi consigliamo l’adattamento cinematografico del 1984 con John Malkovich e Gary Sinise diretti da Allan A. Goldstein oppure, se siete di passaggio a New York, potreste provare a trovare e comprare un biglietto per lo spettacolo di James Macdonald, in scena fino al 17 marzo all’American Airlines Theatre, interpretato da un duo d’eccezione: Ethan Hawke e Paul Dano. Per Hawke, True West segna il ritorno a Broadway dopo il flop del suo Macbeth datato 2013.

True West Ethan Hawke Paul Dano
Lui e l’altro: Ethan Hawke e Paul Dano, fratelli diversi in True West.

Dalla morte di Shepard, avvenuta nel 2017, questa è la prima messa in scena a Broadway di una delle numerose opere teatrali del drammaturgo, una pièce che a Londra in contemporanea stanno portando in scena Kit Harington e Johnny Flynn. Considerato a ragione uno dei suoi testi migliori, True West fa parte di una trilogia che include anche Il bambino sepolto, vincitore del Pulitzer e portato in scena da Ed Harris nel 2016, e Curse of the Starving Class che presto vedremo invece in scena in una nuova produzione proprio qui a New York, ma a Off-Broadway.

I fratelli e la madre: un’altra scena di True West.

Sold out quasi ogni sera, il pubblico al suo arrivo è così curioso di vedere Ethan Hawke da vicino che appena entra in scena si cominciano a sentire bisbigli che poi esplodono in un fragoroso applauso a fine primo tempo. Ma torniamo alla nostra serata trascorsa a Broadway, rigorosamente in ultima fila visto il costo dei biglietti: appartenente al filone del kitchen sink realism – genere focalizzato sulle storie di giovani della working class pieni di rabbia e disillusione nei confronti della società stessa – True West studia e racconta la relazione mutevole e complessa tra Lee (Hawke), un vagabondo squattrinato, ubriaco e criminale, e il fratello minore Austin (Dano), uno sceneggiatore stakanovista con una famiglia a carico. Due fratelli e due vite, dunque, completamente agli antipodi.

True West Ethan Hawke Paul Dano
Ancora Hawke e Dano in uno dei momenti più intensi della pièce.

All’inizio della pièce troviamo così in scena Austin, occupato a sorvegliare la casa della madre (Marylouise Burke), mentre è impegnato a lavorare al suo ultimo progetto. L’arrivo di Lee, però, sconvolge gli equilibri. L’uomo, infatti, riesce a convincere un produttore hollywoodiano (interpretato da Gary Wilmes) ad abbandonare la sceneggiatura di Austin per lavorare insieme a un suo script, un western su due uomini che si inseguono.

True West Ethan Hawke Paul Dano
Ancora Hawke e Dano in scena.

L’idea divertente dietro True West è che Hollywood tenda a guardare sempre nei posti sbagliati per (ri)trovare l’autenticità dello spirito americano e che Austin e Lee appartengono in fondo allo spirito pionieristico del West. Il messaggio si traduce nei due fratelli che a un certo punto cominciano a lavorare assieme alla stesura dell’idea di Lee che porta dunque a un rovesciamento dei ruoli, con Lee che scrive e Austin si ubriaca, raccontando il suo disperato desiderio di fuggire.

Il saluto al pubblico a fine spettacolo.

Il finale è violento, ambiguo e surreale. In scena Hawke è un Lee ideale: ruvido, crudo, bestiale, malizioso e pericoloso mentre l’Austin di Dano, nel secondo atto, trasmette fisicamente il disagio del suo personaggio, anche se non riesce a rimanere al livello del socio di scena. Un’inversione di ruoli che, in realtà, rappresenta due facce della stessa persona. E non è un caso se, nell’adattamento del 2000, Philip Seymour Hoffman e John C. Reilly, in quel secondo atto, si scambiavano proprio i ruoli.

  • Qui sotto un teaser della pièce: 

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