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Tiepide Acque di Primavera | Famiglia e cambiamenti nel grande esordio di Gu Xiaogang

Un film denso, stratificato e complesso. Presentato a Cannes nel 2019 e disponibile in streaming

Tiepide Acque di Primavera, famiglia e cambiamento nell’esordio di Gu Xiaogang
Tiepide Acque di Primavera, famiglia e cambiamento nell’esordio di Gu Xiaogang

MILANO – Abitare nelle montagne del Fuchun è un dei pochi dipinti ancora intatti di Huang Gongwang, è un rotolo del quattordicesimo secolo lungo sei metri dove viene rappresentato il fiume Fuchun che bagna le montagne di Fuyang, un piccolo distretto vicino alla grande Hangzhou. Quasi settecento anni dopo quel fiume e quelle montagne sono ancora lì, sfuggiti dalla legge del tempo, ma le montagne sono addobbate di case e il fiume con navi che lo attraversano e grandi ponti costruiti sulle sue spalle. Gu Xiaogang, regista classe 1988, è nato e cresciuto proprio lungo quel paesaggio così trasformato e ha deciso di descrivere il proprio tempo non tramite un dipinto, ma tramite un lungometraggio lungo e denso per mostrare e raccontare la Cina contemporanea, così diversa e lontana da quello che ha visto Huang Gongwang mentre dipingeva secoli prima.

tiepide acque di primavera
L’occhio di Gu Xiaogang

Tiepide acque di primavera, presentato a Cannes nel 2019 per la chiusura della Semaine de la Critique e ora disponibile su Prime Video, è la diretta conseguenza di un lavoro cinematografico urbano e sociale iniziato con il cinema taiwanese e proseguito in Cina soprattutto da cineasti come Jia Zhangke, Zhang Yuan e Wang Xiaoshuai, ma capace di mantenere una chiara e specifica identità che dona al film una scintilla propria e in grado di luccicare senza il bisogno di ciò che è arrivato prima. La famiglia Yu vive a Fuyang, piccolo distretto cittadino che dopo essere stato incorporato alla grande città di Hangzhou ha iniziato una fase di rinnovamento urbanistico e sociale.

Tiepide acque di primavera
Un momento del film

L’anziana madre è molto malata e ha bisogno dell’aiuto dei suoi quattro figli maschi: il primogenito è il padrone di un ristorante e molto legato alle tradizioni, il secondo è un pescatore costretto a vivere temporaneamente sulla sua barca perché la sua casa deve essere demolita, il terzo è rimasto solo con un figlio malato e una grave dipendenza dal gioco d’azzardo, il quarto è un nullafacente che vive sulle spalle di una madre che lo vizia e lo ama come spesso si ama e si vizia l’ultimo figlio. Tiepide acque di primavera si inserisce dolcemente e lentamente nella storia e nelle dinamiche della famiglia, scava e approfondisce i contrasti netti e profondi tra generazioni lontane immerse in un contesto sociale costretto al cambiamento, ma che egoisticamente non vuole abbandonare i dogmi e le tradizioni di un passato ancora troppo presente.

Tiepide acque di primavera
Un film denso e stratificato

Gu Xiaogang ha preso uno specifico microcosmo variegato e complesso per fotografare l’immensa Cina contemporanea, le sue peculiarità, le sue criticità e lo fa tramite un film che tenta proprio di avvicinarsi il più possibile alla realtà. Lunghissimi piani sequenza, lente carrellate orizzontali che disegnano e mostrano interi luoghi nella loro totalità, dialoghi e interazioni che hanno il tempo di respirare ed evolversi costruiscono un impianto tecnico e narrativo capace di restituire e trasmettere un’atmosfera precisa, una realtà così particolare e legata troppo al concetto di impressione e apparenza. Il centro di Tiepide acque di primavera sono i suoi personaggi, i nuclei familiari che hanno formato e il contesto sociale che li circonda e in cui si muovono. La dinamica familiare che più viene esplorata è il contrasto tra il primogenito e sua figlia, simbolo dello scontro generazionale tra una Cina radicata nelle sue tradizioni e una Cina più giovane che cerca in ogni modo di adeguarsi a un presente sempre più lontano. Da un lato due genitori ossessionati dal guidare la propria figlia a un futuro scritto da loro e dall’altro una ragazza vogliosa di uscire da quella bolla così chiusa, ma che non riesce a far scoppiare completamente e la diretta conseguenza è un disagio costruito sull’incomunicabilità e la mancanza di confronto.

Una scena di Tiepide acque di Primavera
Una scena di Tiepide acque di Primavera

Altri concetti fondamentali per Gu Xiaogang sono affrontati tramite le storie degli altri figli. Il regista mostra un paese che per inseguire l’innovazione demolisce case piene di ricordi per erigerne altre sempre più moderne, un cambiamento che però risulta sterile se le persone che le abitano non fanno lo stesso passo in avanti e soprattutto mostra le contraddizioni di una società confusa e con un’identità sempre più sfumata e indecifrabile. Tiepide acque di primavera è un film denso, stratificato e complesso, che ha bisogno di essere srotolato e osservato attentamente come se fosse un vecchio dipinto che ha l’intento di racchiudere un momento e isolarlo dallo scorrere del tempo. Gu Xiaogang ha scattato una fotografia al suo presente e l’ha racchiusa in un lungometraggio, che però non si conclude con i titoli di coda, ma con l’annuncio di essere il primo tassello di una trilogia, non resta quindi che aspettare la prossima foto del regista e scoprire il suo contenuto.

  • ORIENT EXPRESS | La nostra rubrica sul cinema orientale
  • VIDEO | Qui per una clip del film di Gu Xiaogang

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