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The Hunt | L’horror satirico odiato da Trump che ha diviso gli Stati Uniti

Violenza, satira e horror: scritto dal creatore di Lost arriva ora direttamente in streaming

The Hunt

MILANO – Un horror satirico che colpisce senza andare troppo per il sottile due fazioni politiche. Forse, non è quello che ci aspettavamo di questi tempi, ma di sicuro è un bene che qualcuno abbia pensato di farlo. Diretto da Craig Zobel e scritto da Damon Lindelof, ovvero l’uomo dietro Lost, con protagonisti Betty Golpin, Emma Roberts e Hilary Swank e tratto dal romanzo La partita più pericolosa di Richard Connell, The Hunt sorprende, fa sorridere e, a tratti, storcere il naso. Atteso nelle sale il 7 maggio, arriva invece direttamente in digitale (lo trovate qui su CHILI)  ed è preceduto da una fama involontaria: è il film che ha fatto arrabbiare Trump che ha attaccato direttamente i produttori su Twitter con un paio di post al veleno.

Il tweet di Trump contro The Hunt.

The Hunt è un horror con elementi gore. Nonostante sia stato annunciato come un fantasy distopico, in verità ha più agganci alla realtà di quanto voglia far credere, inserendosi nel dibattito sul controllo delle armi che da anni anima gli Stati Uniti. La provocazione del film? Palese e i riferimenti al clima negli States sono tanti. Così vediamo un gruppo di ricchi liberali, pesantemente armati, rapire dodici conservatori e dare vita a un gioco mortale nella “Tenuta“. La satira sociale diventa evidente, quando i liberali chiamano i loro ospiti «spregevoli»: un chiaro riferimento al termine usato da Hillary Clinton per indicare i sostenitori di Trump durante la campagna elettorale.

The Hunt
Hilary Swank in una scena del film

L’uscita del film in America quindi ha inevitabilemte scatenato il Presidente, che su Twitter ha scritto: «Creano la propria violenza e poi cercano di incolpare gli altri. Sono loro i veri razzisti e pessimi per il nostro Paese». In The Hunt tutto può succedere, perché i liberali non riescono ad avere la meglio e il gioco per la sopravvivenza diventa una successione di avvenimenti sorprendenti e, a volte, rivoltanti: Zobel e il suo team per gli effetti speciali si sono infatti assicurati di mostrare con precisione cosa succede se si calpesta una mina o se si atterra su una trappola punji. Così il ritmo serrato dell’azione e la creatività delle uccisioni danno vita a situazioni assurde.

Hilary Swank e Betty Gilpin
Hilary Swank e Betty Gilpin

Il gore però non è esagerato, anzi risulta pungente e anche divertente. E per non farsi mancare nulla, in vista delle presidenziali 2020, la lotta per la sopravvivenza aggiunge anche quel tocco che caratterizza la saga de La notte del giudizio. Ma The Hunt ha fatto parlare di sé anche quando la casa di produzione, la Blumhouse, lo ha distribuito dopo le sparatorie avvenute in Texas e in Ohio nel 2019. L’intento quindi è fare denuncia sociale o lanciare un monito contro la violenza? L’impressione è che il film non si schieri su un fronte, Democratico o Repubblicano, ma voglia mostrare la frustrazione e l’irritazione che anima entrambe le parti politiche.

The Hunt
Justin Hartley e Emma Roberts sul set

Si percepisce invece la rabbia che sta alla base sia del gore sia dell’umorismo, nonostante alcune battute autoreferenziali fin troppo facili. Dunque il ritratto sensazionalistico della rovente atmosfera americana è un altro colpo messo a segno dalla Blumhouse che, con The Hunt, è riuscita a fare per l’ideologia di classe, quello che Scappa – Get Out di Jordan Peele ha fatto per il razzismo. Il film di Zobel è considerato da molti piccolo, perfino innocuo, ma è un’impressione superficiale: nella sua qualità c’è più della semplice provocazione e per questo è difficile parlarne. Frecciatine e ambizioni a parte, The Hunt conserva un suo fascino, in bilico tra critica sociale e puro intrattenimento.

  • Qui potete vedere il trailer di The Hunt:

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