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The French Dispatch? Il tableau vivant di Wes Anderson, tra cinema e pittura

Il decimo film del regista del Texas? È la summa del suo cinema con un cast di attori strepitoso

The French Dispatch
I tanti, tantissimi personaggi di The French Dispatch

ROMA – Quando, oltre due anni fa, sono iniziate a circolare in rete le prime immagini di The French Dispatch, tutti erano d’accordo sul fatto che il nuovo film del regista del Texas sarebbe stato il più wesandersiano della sua carriera. Un aggettivo che, al parti di tarantiniano, in una sola parola riesce a racchiudere un modo di toni, registri e colori che sintetizzano alla perfezione il mondo dentro cui si muovono i suoi personaggi e storie. E così è stato. Dopo una lunga attesa dovuta alla pandemia, The French Dispatch è arrivato finalmente in sala e ha mantenuto le sue premesse/promesse iniziali: è davvero la summa del suo cinema. Nel bene e nel male.

The French Dispatch
La redazione del The French Dispatch

Sì, perché chi da sempre critica Wes Anderson per essere un regista troppo attento alla forma, perso nelle sue simmetrie perfette, nell’estetica e nelle palette di colori pastello rischierà di trovare The French Dispatch irritante. Ma chi in quegli stessi tratti distintivi ama perdersi gioirà alla vista di un film di cui non basta una sola visione per cogliere appieno la grandezza, la meticolosità e l’invettiva di un regista capace di creare mondi ricchissimi, naïf, ironici e un po’ stralunati come i suoi personaggi.

Benicio Del Toro e Léa Seydoux in una scena del film

La genesi del film è ormai nota: The French Dispatch è l’omaggio di Wes Anderson al suo amato New Yorker letto fin dai tempi del liceo e ad un tipo di giornalismo ormai quasi estinto (oltre che alla Francia e al cinema francese). Ambientato nella fittizia cittadina di Ennui-sur-Blasé nella seconda metà del Novecento, il film ruota attorno alla redazione di un giornale – che da il titolo al film – diretto da Arthur Howitzer,Jr. (Bill Murray). Quando il giornalista muore, la redazione si riunisce per scrivere il suo necrologio.

The French Dispatch
Un frame della sezione animata del film

I ricordi legati a Howitzer confluiscono nella creazione di quattro articoli: un diario di viaggio dei quartieri più malfamati della città, firmato dal Cronista in Bicicletta (Owen Wilson); Il Capolavoro di Cemento, la storia di un pittore folle rinchiuso in carcere (Benicio Del Toro), della sua guardia e musa Simone (Léa Seydoux), e degli ingordi mercanti d’arte che vogliono le sue opere; Revisioni a un Manifesto, una cronaca d’amore e morte sulle barricate all’apice della rivolta studentesca del ’68 (con Frances McDormand e Timothée Chalamet); e La Sala da Pranzo Privata del Commissario di Polizia, una storia di droghe, rapimenti e alta cucina piena di suspense (con Jeffrey Wright).

Timothée Chalamet e Lyna Khoudri in The French Dispatch

Un film a episodi che, come una raccolta di racconti letterari, spazia per durata, forma e contenuti. Si passa dal colore al bianco e nero, dal disegno al collage. The French Dispatch è un tableau vivant di volti, storie e luoghi in cui l’arte pittorica incontra il cinema. Quattro episodi sui quali spiccano per scrittura ed emozioni Il Capolavoro di Cemento – merito anche di due attori come Benicio Del Toro e Léa Seydoux che non hanno bisogno di parole per esprimersi – e La Sala da Pranzo Privata del Commissario di Polizia. Il suo protagonista, Jeffrey Wright, è gigantesco nel tratteggiare il giornalista Roebuck Wright ispirato a James Baldwin e  A.J. Liebling.

Bill Murray e Jeffrey Wright in una scena del film

Un film antologico pieno di grazia in cui alla lotta rivoluzionaria Wes Anderson preferisce l’amore e ai tagli imposti dagli spazi del giornale la libertà delle parole. Una libertà e una grazia senza compromessi sempre più difficili da trovare nella nostra realtà. E allora perché non pedalare tra le stradine di un quartiere malfamato, perdersi nelle pennellate di un artista folle e innamorato, nei tasti di una macchina da scrivere, nelle canzoni di un jukeboxe o nel menù di uno chef poliziotto?

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  • The French Dispatch: Wes Anderson, il New Yorker e la storia vera dietro al film
  • Wes Anderson: «Il mio The French Dispatch, tra il New Yorker e L’oro di Napoli»

Il video della prima italiana di The French Dispatch: 

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