ROMA – Qualcuno ha detto slasher? Eccoci! Con ancora alla regia Damien Leone, in Terrifier 3, Art il Clown è pronto a scatenare un altro giro di caos e sanguinosa follia sugli ignari residenti di Miles County mentre si addormentano pacificamente alla vigilia di Natale. Non hanno idea che, invece dei giocattoli, saranno proprio loro a riempire il sacco dei regali. Con protagonisti Lauren LaVera, Samantha Scaffidi, David Howard Thornton, Chris Jericho, Daniel Roebuck, Tom Savini (un piccolo ma gustoso cameo) e Jason Patric. Terrifier 3 arriva al cinema in anteprima oggi, il giorno di Halloween, per poi stabilirsi del tutto dal 7 novembre con Midnight Factory.
Si tratta di un evento, a pieno titolo, perché è la prima volta che uno dei capitoli della formidabile trilogia horror di Leone arriva al cinema qui in Italia. Non poteva andare meglio di così a dire il vero, perché ad oggi – e sono i numeri a dircelo – Terrifier 3 è il fenomeno cinematografico del 2024. Negli Stati Uniti, infatti, il film di Leone ha incassato oltre 57 milioni di dollari a fronte di un budget irrisorio di appena 2 (!!!). Ma d’altronde non poteva che andare così dopo il successo clamoroso del predecessore. Quel Terrifier 2 dalla forbice di incasso ancora più incredibile: 250.000 dollari di budget e oltre 15 milioni di dollari al box-office.
Chiaramente, manco a dirlo, ma tutti a Hollywood volevano mettere le mani su Terrifier 3, al punto da volerlo finanziare a occhi chiusi e con una sceneggiatura incompleta. Tutti rispediti al mittente, però, perché Leone stesso sapeva perfettamente che non appena l’avesse consegnata, avrebbe perso il controllo creativo già a partire dal prologo. Perché quella sequenza, quella mattanza che si prende gioco del Natale e dei suoi luoghi comuni nel modo più crudele possibile, è pura follia cinematografica. Ma è anche espressione, di riflesso, di un genio registico intransigente e indipendente. Quello di Leone, che non accetta mai compromessi e lascia affiorare ogni momento, ogni incisione sul corpo, ogni smembramento, ogni liquido organico sgorgato, senza censure.
Non si sposta mai la cinepresa durante le esecuzioni di Art il Clown. Resta lì, ci costringe a guardare, ci lascia attoniti, disgustati, sbigottiti ma anche (e soprattutto) meravigliati dalle intenzioni autoriali di un regista come Leone che entra a gamba tesa nel genere slasher lasciando un’impronta indelebile che ha fatto – e sta facendo – la storia del cinema. Eppure, vi diciamo, non sono nemmeno queste le ragioni per cui possiamo parlare di Terrifier 3 come un capolavoro maledetto e a pieno titolo. C’è di più, perché non è di solo orrore e sangue che vive il film. A partire dal topos della final girl qui scisso e ribaltato nelle anime caratteriali delle sopravvissute Sienna e Victoria.
Se però Sienna (LaVera è una forza della natura) ne incanala l’essenza più classica ingaggiando battaglie corpo-a-corpo con Art che della saga di Terrifier sono ormai il cuore e la principale attrattiva, con Victoria (Scaffidi sta scrivendo la storia dello slasher) Leone va oltre disegnandone un arco narrativo da manuale. Da eroina a villain condannata, da vittima a spaventosa carnefice, è lei la depositaria dell’orrore puro nel suo vestito di carne putrida e agire schizofrenico. E poi c’è Art il Clown (Thornton meriterebbe l’Oscar), un demone senza voce e senz’anima, recitato tutto di pantomima, e che quando non uccide a sangue freddo è autore di momenti d’alleggerimento esilaranti. Un film formidabile, Terrifier 3, magnifico, un instant-cult che infesterà i vostri incubi.
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