ROMA – «Star Wars: L’Ascesa di Skywalker? Sarà un grande film». E se lo dice Anthony Daniels, non possiamo che crederci. Chi è? L’unico ad essere sempre lì, a cavarsela nonostante la sua brillante goffaggine; l’unico attore presente in tutti gli undici film della saga, compreso il cameo in Solo: A Star Wars Story e quello splendido in Rogue One che – The Mandalorian a parte – continua ad essere l’episodio più bello di questi anni. Chi interpretava, o meglio, chi era Daniels? Ma naturalmente C-3PO (o Threepio, se volete…), il droide di protocollo creato da Anakin, a Tatooine, quando ancora tutto doveva accadere.
Non c’era Darth Vader, non c’erano Han Solo né Kylo Ren. Solo lui, un bambino speciale e una distesa di polvere. Così, Anthony Daniels, all’alba del grande finale, decide di raccontarsi e di raccontare il suo compagno d’avventure in un libro splendido (ancora inedito in Italia) titolato ovviamente I Am C-3PO – The Inside Story. Una biografia che taglia verticalmente il franchise, dove vengono fuori aneddoti, ricordi, esperienze. E, ovviamente, il futuro. Suo e di Guerre Stellari. Perché, come i fan hanno sottolineato dopo l’ultimo, discusso trailer, non può esistere Star Wars senza C-3PO, e a sua volta non può esistere C-3PO senza il compare chiacchierone, R2-D2, l’altro iconico droide con il quale forma da quarant’anni una delle coppie più e influenti della storia del cinema.
Effettivamente, i fan, a ragione, avevano rimproverato a J.J. Abrams di non aver dato la giusta importanza ai due dei personaggi fondamentali (a conti fatti, non ci sarebbe stata nessuna ribellione se non fosse stato per loro), così Daniels, attualmente in giro per promuovere il libro, ha specificato quanto invece ne L’Ascesa di Skywalker sia tornato al centro della storia, aggiungendo che ci sarà un meraviglioso colpo di scena. Lo script si è evoluto giorno dopo giorno, con la sua parte che è stata messa in risalto dallo sceneggiatore Chris Terrio, capace di affidare a lui una delicata svolta. Del resto, fu proprio C-3PO a pronunciare, nel 1977, le prime parole in un film di Star Wars: «L’hai sentito? Hanno spento il reattore principale! Saremo sicuramente distrutti. Questa è follia».
Ora, per la prima volta, Anthony Daniels racconta la storia di C-3PO nella sua interezza, da quando ha visto le prime immagini concettuali fino alle prime fasi di Star Wars: Episodio IX. Narrando poi dei suoi incontri con leggende di film: Sir Alec Guinness, il set con George Lucas e le amicizie che ha stretto con Mark Hamill, Harrison Ford, Carrie Fisher. Oltre al fatto che essere rinchiusi in una corazza per ore e ore comporta anche difficoltà, dolore e in alcuni casi un vero pericolo fisico. Ciò che ne resta, alla fine, è una storia galattica ricca di humor, di intuizioni e di commozione. L’epopea di un uomo dentro una macchina, capace di essere, a modo suo, eroe inconsapevole di una saga che volge al termine, ricominciando da dove era iniziata: «Do un ultima occhiata ai miei amici, signore».
- Qui potete vedere il trailer di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker
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