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Un eroe moderno da Oscar | Sara Pichelli e la storia italiana di Spider-Man

L’esordio, i fan, il cartoon. Una delle matite della Marvel racconta Spider-Man: Un nuovo universo

Sara Pichelli su Instagram: qui alle prese con un Mio Mini Pony.

ROMA – Dopo quella degli Anni Quaranta, dove il mondo era tenuto in equilibrio da una manciata di uomini in calzamaglia, oggi c’è una nuova Golden Age del fumetto. E il merito è anche di un’italiana, Sara Pichelli, che ha tratteggiato, matite e colori, uno Spider-Man diverso da quello che avevamo amato. Più moderno, più attuale, Miles Morales è stato il primo afroamericano a vestire i panni di un supereroe, tra Air Jordan, cuffie alle orecchie e cuore conflittuale. Come tutti gli eroi che si rispettano, protagonista di una collana e, lo scorso anno, di uno dei migliori adattamenti – Oscar per l’animazione – su grande schermo.

Sara Pichelli.

Perché Spider-Man: Un Nuovo Universo, con il suo incontro e scontro tra animazione e fumetto, è qualcosa di mai visto. «Sono contenta di portare Miles Morales in giro per l’Italia», ci dice Sara Pichelli prima del tour promozionale (Milano e Roma) organizzato per l’uscita in Dvd, BR e digital (trovate il film qui su CHILI ) del film diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman. «È bello perché i tour li faccio all’estero, soprattutto in America. Qui l’emozione è diversa, perché incontrerò i miei connazionali che finalmente sono entrati in contatto con Morales, creato da me e Brian Michael Bendis nel 2011…».

sara pichelli spiderman
Sara e Miles.

La prima parola dopo aver visto al cinema il tuo Miles…

«Finalmente! È stato qualcosa di geniale, perfetto. Una tecnica incredibile e mai vista prima, che sposava animazione e fumetto. E poi nel film c’è un linguaggio fresco, immediato, coinvolgente. Un prodotto che ha fatto fare uno step più alto sia al cinema che al fumetto».

Tutti gli Spider del film.

Com’è nato il personaggio di Miles Morales?

«Lavoravo già per la Marvel, e mi contattarono per lanciare Miles. Ma, prima, dovevamo uccidere… Peter Parker! ”Cosa?!”, ho pensato. La responsabilità era enorme. Poi, mi hanno spiegato bene cos’era Miles, chi era. Un personaggio completamente diverso dal classico Peter. Era più moderno, dinamico e, sopratutto, afroamericano. Un argomento che premeva molto anche Bendis. Insomma, qualcosa di forte e interessante. Il bello fu costruire e inventare il mondo del personaggio. Tutto doveva essere più giovane. In fondo, noi siamo “vecchi” rispetto al pubblico a cui parliamo».

Come mai, secondo te, Parker non aveva più appeal? Eppure è un personaggio chiave…

«Non è facile come domanda. In quel momento Miles andava a sostituire già un nuovo Peter, quello di The Ultimate Spider-Man, perché la continuity della storia doveva trovare delle novità. Secondo me, Peter aveva esaurito le problematiche da affrontare. E non parlo dei cattivi, ma della situazione sociale… Il supereroe non combatte dei veri nemici, sono sempre metafore delle problematiche umane. E queste si erano un po’ esaurite, serviva un contesto socio-politico più credibile. E cosa è stato scelto? Un ragazzo che si trova ad affrontare anche l’integrazione razziale».

Il tuo personaggio preferito dell’universo di Spider-Man?

«Miles è troppo scontato? Dico la Gatta Nera, divertentissima anche da disegnare».

Tu sei in Marvel dal 2008, ovvero da quando è iniziato il MCU. Come sono stati questi anni alla Casa delle Idee?

«È vero, non ci avevo mai riflettuto su questa coincidenza! Per me quelli erano i primi anni, il mio esordio. Debuttare in Marvel all’inizio della carriera non è una cosa facile. Inizialmente non ho avuto un parallelo con i film, tutto quel mondo l’ho vissuto dopo. Ci sono stati degli impatti del cinema sui fumetti, questo è certo. Negli anni si è avvertito il cambiamento nella crosmedialità. Non è stato un lavoro facile, soprattutto nella Fase 2, perché i fan si sono triplicati: da una parte c’era la vecchia linea di lettori, dall’altra i nuovi, arrivati con il cinema. L’importante era non scontentare nessuno».

Gli Avengers visti da Sara, direttamenta dal suo profilo Instagram.

Hai parlato di novità e di fan. Le novità, in fatto di fumetti, spesso sono recepite in modo altalenate dagli appassionati. Qual è il tuo rapporto con loro?

«Beh, sono molto rispettosa nei loro confronti. Sono i fan, gli appassionati che leggono le storie e le fanno girare. Spesso sono pignoli, è vero, e noi autori dobbiamo imparare a difenderci. Ma non sono tutti così, esclusi i più radicali. Però c’è un aspetto divertente nella cosa, soprattutto quando ci troviamo a disquisire su chi sia più forte tra La Cosa o Hulk…».

Qui potete vedere il trailer di Spider-Man: Un Nuovo Universo:

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