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Space Monkeys | Una festa e un nuovo survival horror per la Generazione Z

L’esordio di Aldo Iuliano? Una bella riflessione sulla percezione del mondo della Generazione Z

Space Monkeys
Il cast di Space Monkeys

ROMA – Durante un party cinque adolescenti – Justine, Marta, Ste, Balo e Dani – giocano con un’intelligenza artificiale di ultimissima generazione (ABLE) che sorteggia challenge estreme: cosa li spinge a giocare con la morte per sentirsi vivi? La più estrema di tutte li costringerà ad abbandonare la propria innocenza. Questa la sinossi al centro di Space Monkeys, prodotto da Freak Factory e Rai Cinema e con Souad Arsane, Amanda Campana, Riccardo Mandolini, Ambrosia Caldarelli e Haroun Fall. Il lungometraggio d’esordio del regista Aldo Iuliano – già vincitore del Globo d’Oro e di numerosi premi per il cortometraggio Penalty – arriva al cinema ora e il consiglio è di non lasciarselo scappare.

Una scena del film

Attraverso una finzione cinematografica riflettente numerosi casi di cronaca Space Monkeys racconta le complessità emotive della Generazione Z, dai loro comportamenti borderline al senso di solitudine condivisa, dall’amore senza confine di genere all’approccio alla tecnologia e al concetto di sopravvivenza in un tessuto sociale dove reale e virtuale si compenetrano sino ad ibridarsi in un unico mondo social dove il processo di trasformazione e crescita individuale vive in funzione della popolarità e della percezione di sé in rete, o per dirla con le parole dello stesso Iuliano: «Quando le interazioni sociali online sono diventate oggettivamente identiche a quelle reali ho iniziato a domandarmi se l’essere o non essere avesse ancora valore per le generazioni future».

Le scenografie di Paki Meduri esaltate dalla fotografia di Daniele Ciprì

«La mancanza di una precisa risposta mi ha portato ad indagare il cuore e la mente della Generazione Z» dice ancora Iuliano. Da qui la scelta di dar vita a Space Monkeys: «Volevo creare un surreale perimetro narrativo in cui osservare il percorso di crescita dei Z: nessun giudizio in merito a quello che vivono, solo rappresentare un gruppo di adolescenti contemporanei attraverso immagini in movimento che mutano al mutare dei loro sentimenti». Ratio filmica declinata in un survival horror dal respiro corto, teso e immerso in luci fluorescenti di immagini pulitissime, fredde, che nel raccontare della disumanità da social dei suoi protagonisti trascina lo spettatore in una notte senza fine degna di Fuori orario.

Amanda Campana è Marta in una foto dal set di Space Monkeys
Amanda Campana è Marta

«Una generazione che vive il futuro prima ancora di sognarlo, guidata dal proprio istinto» dice Iuliano a proposito dei Z, e vi diciamo di più: i giovani di Space Monkeys vivono il proprio futuro nel presente di un incubo ad occhi aperti dove, nel continuo forzare i propri limiti ontologici tra goliardia, atti di bullismo e challenge virali decise dall’algoritmo demonico di ABLE, si scoprono nuovi, rinnovati di istintuale umanità e di quella lucida consapevolezza per cui non è la legge del più forte, del più coraggioso, del King/Queen e dell’immagine e dell’apparenza a tutti i costi ad avere la meglio nel mondo reale. Consapevolezza qui acuita da una raffinata struttura ciclica che vede combaciare sequenze e fotogrammi di incipit e climax.

L'inquietante (e già iconica) maschera di Space Monkeys
L’inquietante (e già iconica) maschera di Space Monkeys

Nel mezzo c’è la scoperta di sé, il bisogno di socialità e integrazione, la diversità e tutto ciò di inerente ai topos filmici del genere teen. Tutto ciò che è necessario per rendere avvincente un racconto di formazione come lo è il solido Space Monkeys e a proposito, volete sapere il perché di un simile titolo? Per usare le parole di Iuliano: «Le scimmie spaziali/Space Monkeys sono gli esseri umani del futuro: giovani mammiferi che sopravvivono tra le stelle grazie al loro primordiale istinto di sopravvivenza e ad una tecnologia che riflette ogni lato della loro personalità, anche quello cinico e scorretto», per tutto il resto c’è solo il buio della sala.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film:

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