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Tre serie di cui nessuno parla, ma che dovreste assolutamente recuperare 

Margaret Atwood, Steve Coogan o Tim Robbins? Ecco cosa recuperare e perché

Steve Coogan corre felice. O quasi.

CATANIA – Quelli bravi, i sociologi, dicono che le serie tv abbiano definito nuovi modelli di socialità. Che, in parole semplici, vuol dire che c’è sempre un amico che ti chiede se ti sei messo in pari con la serie o un fidanzato da tradire sbirciando l’inizio del prossimo episodio. Ogni settimana c’è un nuovo titolo di cui tutti parlano e se non hai visto Bridgerton o La Regina degli Scacchi finisci un po’ fuori dai giri. Ed è proprio lì però che, a volte, si fanno gli incontri più belli. Qui troverete tre serie in streaming che vi faranno sentire dalla parte sbagliata, con orgoglio. Non sono popolari, non sono virali sui social, ma valgono senza dubbio una visione.

«No Fido, tu non puoi vedere queste tre serie..».

HERE AND NOW – La storia è quella dei Boatwright: padre filosofo, madre filantropa e tre fratelli adottati che non potrebbero essere più diversi. Una sorta di This Is Us progressista, con più biciclette e meno moralismo. Ma d’altronde, siamo a Portland. Ah, e poi c’è una svolta paranormale che non ti aspetti e un’ossessione per le 11:11 buttata lì, forse un po’ a caso, tra una crisi coniugale e un ballo a scuola. Il problema – l’unico a dirla tutta – è che Here and Now non voleva essere il solito drama, così ha provato a darsi arie da fantasy. Un esperimento, riuscito per tre quarti, che – nonostante tutto – merita. Peccato per il finale, ma dicono che valga il viaggio e non la meta. E il viaggio è firmato HBO. E si vede. SÌ, MA DOVE LA VEDO? Su CHILI.

Tim Robbins, Holly Hunter e la banda di Here and Now.

HAPPYISH – Una black comedy fatta come si deve che dimostra come le cose peggiori, dette in modo brillante, risultino le migliori. Dialoghi serratissimi come non si vedeva dai tempi del miglior Shameless, due protagonisti bravi davvero e una crisi di mezz’età che ammanta tutto e che riguarda tutti. Happyish racconta di un pubblicitario over 40, vessato da due capi svedesi giovanissimi che lo fanno sentire inadeguato. Ma racconta anche di una moglie sull’orlo di una crisi di nervi e in qualche modo di tutti noi. Una storia cattiva dove c’è spazio per la tenerezza e dove la malinconia viene raccontata in modo laterale e intelligente. Detta così non sembra, ma si ride. E parecchio. SÌ, MA DOVE LA VEDO? Su Sky.

Happyish: Steve Coogan e la felicità…

L’ALTRA GRACE – In attesa di indagare l’origine dell’ossessione di Margaret Atwood per le cuffie, l’autrice di The Handmaid’s Tale ha fatto un altro libro su cui hanno fatto un’altra serie assolutamente da recuperare in streaming. Qui, le ancelle lasciano posto a una cameriera che forse ha ucciso un uomo, ma se è così non lo ricorda neanche lei. La protagonista è tenera e disturbante. Due aggettivi che se stanno insieme nella stessa frase tengono insieme anche una serie. Oltre alla bravura della protagonista – Sarah Gadon – e del direttore della fotografia, Brendan Steacy. Un guilty pleasure di cui non vergognarsi troppo. Ti tira dentro la storia e ti ci fa restare con la forza. Un sequestro di persona gentile, come Grace. SÌ, MA DOVE LA VEDO? Su Netflix.

Sarah Gadon e L’altra Grace.
  • GIRL POWER | Margaret Atwood e il personaggio di Difred
  • LA SERIE | Dove vedere Here and Now

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