NEW YORK – Lo ammettiamo: eravamo un po’ scettici quando è stato annunciato che Sea Wall / A Life, un serie di monologhi scritti dai drammaturghi inglesi Simon Stephens e Nick Payne e interpretati da Jake Gyllenhaal e Tom Sturridge, sarebbe arrivato a Broadway dopo la première al Public Theater qualche mese fa. Perché, se i monologhi – che vengono eseguiti su un palcoscenico vuoto con un’illuminazione minima e qualche elemento di sound design – sembrano studiati a Off-Broadway, come si comporterebbero in un teatro molto più grande come quello di Broadway?
Sia Gyllenhaal che Sturridge si erano già esibiti sul palco dell’Hudson, rispettivamente in Sunday in the Park with George e 198. Al fine di evitare spoiler, è meglio non riassumere i monologhi, ma solo dire che ciascuno coinvolge un giovane padre che contempla e affronta direttamente questioni sulla nascita, trauma, morte e l’inconoscibile. Ognuno dura circa 45 minuti e ha una struttura di flusso di coscienza con filoni narrativi concorrenti. Sturridge si esibisce per primo in Sea Wall di Stephen ed è seguito dopo l’intervallo da Gyllenhaal con A Life di Payne. Sea Wall è un pezzo drammatico, mentre A Life ha una lettura più leggera, che spesso sembra una commedia romantica.
E, entrambe le performance, sono diventate più focalizzate ed efficaci dalla versione Off-Broadway. Perseguitato e ferito, Tom Sturridge rivive delicatamente un’esperienza traumatica come se partecipasse a una sessione di terapia di gruppo. Dall’altra parte, Gyllenhaal si diverte di più e risulta molto più energetico, correndo tra il pubblico e suonando note di Imagine di John Lennon su al pianoforte. Gyllenhaal è affascinante, sincero e credibile. La produzione snella (diretta da Carrie Cracknell, che ha numerosi riconoscimenti a Londra) rievoca gli elementi più basilari della narrazione e della condivisione delle esperienze di vita.
E come nella tragedia greca, produce un vero senso di catarsi per i membri del pubblico. Altro dato importante: lo spettacolo era sold out, cosa impressionante dato che in estate il pubblico di Broadway comprende principalmente turisti che tendono a preferire musical più noti. Ma, del resto, sperimentare i monologhi in un luogo più ampio, non toglie nulla al loro potere drammatico perché sono diretti al pubblico stesso, trattato come un partecipante e un confidente. Il consiglio che vi diamo? Se andate a vederlo solo sulla base degli attori in scena, dovete essere pronti e disposti ad ascoltarli, connettendovi con loro.
Qui la preview di Sea Wall / A Life
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