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Scene eliminate e colori potenti: Freaks Out stupisce (anche) in Blu-ray

Abbiamo provato la versione BD del film diretto da Gabriele Mainetti. Ma com’è?

Vi raccontiamo la versione Blu-ray di Freaks Out
Vi raccontiamo la versione Blu-ray di Freaks Out

ROMA – Presentato in Concorso a Venezia, uscito in sala e poi arrivato in digitale (lo trovate in streaming su CHILI). Ora, Freaks Out di Gabriele Mainetti, conclude il viaggio arrivando in home-video, nelle versioni DVD, Blu-ray e doppio disco Blu-Ray + 4K. Per l’occasione abbiamo avuto modo di “testare” su un tv Sony Oled A8 con Soundbar Sony HT-G700 la versione Blu-ray, che tra l’altro contiene una card da collezione in edizione limitata – non vi sveliamo quale – e un pacchetto di contenuti extra decisamente interessanti. Tutto, impreziosito da un packaging in cartoncino che avvalora l’edizione.

Aurora Giovinazzo, Giancarlo Marini, Claudio Santamaria e Pietro Castellitto, protagonisti di Freaks Out
Aurora Giovinazzo, Giancarlo Marini, Claudio Santamaria e Pietro Castellitto, protagonisti di Freaks Out

Capitolo immagine: grazie all’HD l’avventura dei quattro freaks – Aurora Giovinazzo, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, Claudio Santamaria – diventa ancora più brillante dal punto di vista visivo; grazie ai colori, esaltati dalla cura estetica studiata da Mainetti, l’impronta estetica di Freaks out si fa calda e vivida, regalandoci uno spettacolo inconsueto nel nostro panorama produttivo. I neri (e sono tanti) risultano profondi, facendo così risaltare i colori primari – come il blu del cappotto di Matilde. Un’edizione Blu-ray convincente e curata anche dal punto di vista sonoro. Nulla di rivoluzionario, ma il DTS-HD 7.1 regala una buona spazialità, sottolinea il missaggio e schiarisce i dialoghi.

Come detto all’inizio, il punto di forza del Blu-ray di Freaks Out risiede soprattutto negli extra. Per un film del genere ci aspettavamo dei contenuti notevoli, e infatti le aspettative sono state ampiamente mantenute: troviamo le care, vecchie papere, è presente un approfondimento sulla colonna sonora di Gabriele Fabbri, troviamo una sezione dedicata agli effetti speciali e al making of. Tra le altre cose, colpiscono gli storyboard su cui il regista ha poi costruito le inquadrature e, naturalmente, sono sempre gustose le scene eliminate che vanno ad arricchire un film diventato immediatamente un cult della nostra cinematografia.

Qui un’altra intervista Gabriele Mainetti:

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