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Sanctuary | Margaret Qualley, Christopher Abbott e il sovvertimento degli stereotipi di genere

Zachary Wigon e un film costruito come una pièce in bilico tra BDSM, potere e dominazione. Ma com’è?

Sanctuary
Margaret Qualley e Christopher Abbott sono Rebecca e Hal in Sanctuary.

ROMA – Sì, Zachary Wigon ci ha messo quasi otto anni, ma alla fine ce l’ha fatta ed ora il giovane regista statunitense porta in sala anche in Italia il suo secondo lungometraggio, dopo The Heart Machine del 2014, e affida a due giovani attori in ascesa come Margaret Qualley – ricorderete la sua autostoppista Pussycat in C’era una volta a Hollywood – e Christopher Abbott – Catch 22, The Sinner – i ruoli dei due protagonisti che si dividono la scena. Così, ecco che iniziamo a conoscere il facoltoso Hal Porterfield (interpretato da Abbott), erede di una grande famiglia proprietaria di una catena di hotel che si appresta ad assumere il ruolo più importante a capo dell’azienda dopo la scomparsa di suo padre. Timoroso e fragile, Hal ha una relazione professionale con Rebecca (Qualley), una ragazza che paga per fare la dominatrice e mettere in scena un copione di cui lui stesso è autore e regista.

Sanctuary
Margaret Qualley e Christopher Abbott ovvero Rebecca e Hal in una scena.

Assistiamo così a quello che dovrebbe essere l’ultimo incontro tra i due, con l’uomo che vista la sua nuova posizione di potere non può più permettersi di portare avanti il rapporto con Rebecca. Così decide di incontrarla un’ultima volta e porre fine alla relazione. La ragazza però – nemmeno a dirlo – non prende bene la notizia. Come in una pièce teatrale, in Sanctuary tutto si svolge all’interno della suite di un albergo, un palcoscenico su cui i due protagonisti mettono in scena un copione in cui i personaggi sono ben definiti mentre i loro confini risultano piuttosto fragili. I ruoli di genere che ci hanno abituato a conoscere sono qui totalmente invertiti: così ecco un protagonista maschile fragile e sottomesso, schiavo di un’apparenza che non gli appartiene e desideroso solo di poter vivere le proprie debolezze. Per questo mette in scena un gioco di ruoli per alleviare il peso imposto da famiglia e società.

Sanctuary
Rebecca e le sue arti di seduzione in una scena di Sanctuary.

Rebecca per il copione indossa una parrucca bionda, eppure è proprio quando la toglie che mette in
scena il suo spettacolo più riuscito. La donna detiene il potere, è bugiarda e astuta, insaziabile nella sua voglia di rivalsa, una rivalsa psicologica più che fisica, perché Rebecca non accetta l’interruzione della relazione ma sembra accettare ancor meno il ruolo che Hal andrà a ricoprire senza merito, suggerendo un movente più profondo per le sue azioni. Rebecca mette in atto una guerra di emozioni a più riprese, è un uragano di manipolazione e inventiva che decostruisce le dinamiche di prevaricazione maschile, sottomettendo ripetutamente l’uomo, riuscendo a prevalere anche quando questo sfrutta il suo unico – sì, unico – fattore di vantaggio: la forza fisica. La passione che mette nel personaggio della dominatrice va ben oltre il desiderio di rivalsa, anche lei, come Hal, durante quegli incontri, è libera di essere ciò che il mondo non vorrebbe che fosse. Cosa? Una donna forte e implacabile.

Sanctuary
Rebecca e Hal durante il loro gioco perverso.

Non ci sono colpi di scena, non aspettateveli, perché tutto il film si evolve e realizza nei dialoghi e nelle azioni dei due protagonisti e lo spettacolo incalzante – e vagamente claustrofobico – sfocia in una lotta all’ultimo inganno. In questo duello di resistenza, la sottomissione estrema culmina in un finale che placherà gli animi senza però essere un epilogo. È così che Sanctuary – che altri non è che la safe word pronunciata da Hal per concludere la recitazione – non è solo una via di fuga, bensì l’idea stessa di un santuario, un luogo protetto, in cui i due personaggi possono essere ciò che al di fuori non sono, l’uomo pavido e insicuro, la donna potente e prevaricatrice. Una bella sorpresa.

  • OPINIONI | Maid, Margaret Qualley e una serie da vedere
  • VIDEO | Qui il trailer di Sanctuary:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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