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Da Bad Girls ad Athena | Il visionario mondo di Romain Gavras, tra cinema e video clip

Artista controverso e libero, il regista francese è tra i nomi più interessanti del cinema europeo

Romain Gavras
Una scena di Athena di Romain Gavras

ROMA – Ve li ricordate gli anni d’oro di MTV? Quelli, per intenderci, dei centinaia di video trasmessi a rotazione su canali tematici che rispondevano ad altrettanti generi? Una realtà esistita fino a circa una decina di anni fa prima che quella stagione andasse sempre più diluendosi, complice anche la trasformazione del mercato discografico, sempre più fluido e vivo su piattaforma. Esattamente vent’anni fa, era il 2022, uscì Changer le monde di Rocé. A dirigere il video di quel brano un giovane Romain Gavras. Il figlio di Costa-Gavras e della produttrice cinematografica Michèle Ray-Gavras che a Venezia 79 ha presentato in Concorso il suo terzo lungometraggio: Athena.

Una delle visioni più potenti della recente Mostra disponibile ora su Netflix (qui la nostra recensione). Un film per il quale Romain Gavras avrebbe meritato il premio alla miglior regia per aver saputo realizzare un’opera visivamente sbalorditiva che unisce la tragedia greca all’attualità politica più scottante attraverso la storia di due fratelli di una fittizia banlieue la cui famiglia viene dilaniata e divisa dall’uccisione del più piccolo di loro a seguito di una presunta colluttazione con la polizia. La sua morte scatenerà una rivolta capitanata da Karim (l’incredibile esordio di Sami Slimane) che il fratello maggiore, Moktar (Ouassini Embarek), faticherà a calmare rendendo Athena una vera e propria fortezza sotto assedio.

Costruito come una serie di lunghi piano sequenza articolati e coreografati alla perfezione, Athena segna il punto più alto (finora) di una carriera divisa tra cinema (Our Day Will Come e Il mondo è tuo) e video clip. A mettere il nome di Romain Gavras sulla bocca di tutti ci ha pensato il duo elettrico francese dei Justice quando hanno chiesto al regista di dirigere il video di Stress. Meno di sette minuti in cui un gruppo di giovani nordafricani di una gang della periferia francese si divide tra vandalismo e violenza. Solo due anni dopo, Gavras dirige Born Free per M.I.A. finendo per vedere il suo video rimosso da YouTube a meno di ventiquattro ore dalla pubblicazione. Il motivo? La ricostruzione di un rastrellamento ed esecuzione di persone dai capelli rossi con il quale in regista voleva gettare luce sulle atrocità subite dai tamil alla fine della guerra civile in Sri Lanka dalla quale la stessa M.I.A. fuggi con la famiglia quando era adolescente.

È proprio con la rapper britannica che Gavras collabora per Bad Girls, video dalla costruzione articolata e girato in Marocco in cui l’artista, ad esempio, si lima le unghie mentre è seduta su un’auto che sfreccia a tutta velocità solo su un lato. Un video ricco di accostamenti culturali in cui gli uomini sono spettatori e donne sono assolute protagoniste, godendo inoltre di una libertà spesso negata in Medio Oriente (all’epoca, era il 2012, in Arabia Saudita le donne non potevano votare). In una manciata di anni e con numero esiguo di video clip, Gavras ha superato i confini della musica europea per dirigere No Church in the Wild di Jay-Z e Kanye West feat. Frank Ocean in cui mette in scena un violento scontro tra polizia e manifestanti in quello che sembra essere una sorta di prova generale di Athena.

Echi che si ritrovano anche in Gosh del musicista elettronico Jamie xx in cui in una Parigi immaginaria un ragazzo afroamericano albino è circondato da 300 bambini cinesi dai capelli biondi decolorati che si muovono all’unisono in una città fantasma, dalla periferia alla Tour Eiffel. Un regista visionario, controverso e libero che si muove tra sogno e realtà e la cui regia non è mai puro esibizionismo ma volontà di suscitare emozioni, qualunque esse siano. Perché quello di Romain Gavras non è un cinema (e sotto questa voce possiamo inserire molti dei suoi video clip) che vuole consolare o distrarre ma, bensì, immergere nel suo stesso cuore chi guarda. Ne è un grande esempio Athena che ci trascina dentro i tumulti di un quartiere sotto assedio facendoci trattenere il fiato fino all’ultima sequenza.

  • INTERVISTE | Romain Gavras: «Athena e la voglia di risvegliare emozioni»
  • Athena: Il film di Gavras è splendido come un quadro di Eugène Delacroix

Qui sotto potete vedere il trailer di Athena:

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