PARIGI – Cinéma à l’intérieur du cinéma. Il cinema dentro il cinema, film che si nutrono di altri film in un banchetto infinito in cui il cibo è materia di celluloide. Woody Allen è sempre stato un esperto dell’argomento, dai dialoghi con Humphrey Bogart in Provaci ancora, Sam agli omaggi a Ingmar Bergman in Interiors. Il suo ultimo film, Rifkin’s Festival, uscito in sala tra la pandemia e gli agguati di Mia Farrow – ora finalmente in streaming su CHILI, lo trovate qui – è la summa di tutto questo. Un uomo a un festival e le sue visioni oniriche ispirate alle pellicole che lo hanno aiutato a vivere. Ma quali sono i film citati in Rifkin’s Festival? Eccoli.

IL SETTIMO SIGILLO – In fondo basterebbe anche solo questa scena per guardare (e amare) l’intero film: Wallace Shawn, ovvero Mort Rifkin, seduto davanti alla Morte, interpretata da Christoph Waltz (!) in un omaggio a Bergman e al suo capolavoro del 1957, Il settimo sigillo. Lì, il cavaliere Antonius Block interpretato da Max Von Sydow giocava a scacchi con la Morte. Il titolo è un rimando alla Bibbia: «E quando l’Agnello aprì il settimo sigillo, nel cielo si fece un silenzio di circa mezz’ora e vidi i sette angeli che stavano dinnanzi a Dio e furono loro date sette trombe».

FINO ALL’ULTIMO RESPIRO – Il capolavoro di Godard appare anche fisicamente durante una proiezione al festival di San Sebastian, prima di venire poi omaggiato da Allen in un’altra scena onirica in cui si fa riferimento al momento in cui Jean Seberg e Jean-Paul Belmondo sono a letto. Ci sono però altri due notevoli omaggi al cinema francese, più precisamente a Truffaut e al suo Jules e Jim e poi anche a Claude Lelouch e Un uomo, una donna, nella scena in cui Mort torna a Parigi con Jo (interpretata da Elena Anaya).

8 1/2 – Ma poteva in questo gioco di citazioni di Woody mancare il suo amato Federico? No, ovviamente no. Così in un altro passaggio di Rifkin’s Festival, vediamo il nostro Mort dichiarare la sua passione per Fellini, prima di avventurarsi in un sogno che ricorda proprio 8 1/2. Nella sequenza in bianco e nero, ecco preti, suore e altri uomini in in una stazione di cure termali che rimanda direttamente a quella abitata da Guido Anselmi (Marcello Mastroianni) nel film.

L’ANGELO STERMINATORE – Per chi se lo ricorda e come noi ama molto questi cine joue, in Midnight in Paris appariva già Luis Buñuel, interpretato dall’attore francese Adrien de Van (vedi foto sotto). In Rifkin’s Festival, ecco un altro omaggio all’autore spagnolo e a uno dei suoi capolavori: L’angelo sterminatore. Nella scena della cena Mort quando decide di andarsene, non riesce però a lasciare la stanza, nonostante la porta sia aperta. Il riferimento è proprio a quel film del 1962.

QUARTO POTERE – Il film dei film, il capolavoro per antonomasia, l’opera di Orson Welles (ve l’avevamo raccontata qui in Revisioni) che nel 1941 cambiò per sempre il corso della storia del cinema. Già citata da Allen nel suo Zelig, eccola qui ripresa proprio all’inizio del film, con Mort bambino che gioca con uno slittino, evidente riferimento a Rosebud ovvero Rosabella, il motore di tutta l’esistenza del magnate Charles Foster Kane di Welles.

- IL FILM | Trovate Rifkin’s Festival in streaming su CHILI
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