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Resta Con Me | Shailene Woodley, Sam Claflin e quell’incredibile storia vera

Baltasar Kormákur e la vicenda di Tami Oldham Aschcraft e Richard Sharp. Ma cosa accadde?

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Shailene Woodley e Sam Claflin in un'immagine di Resta con me.

MILANO – Si sa, i disaster movie sono un must del cinema americano. Ma Resta con me, diretto da Baltasar Kormákur con Shailene Woodley e Sam Claflin, per quanto possa essere incredibile, è tragicamente ispirato ad una storia vera. Tratto dal romanzo autobiografico che porta lo stesso titolo, racconta della drammatica avventura in mare di Tami Oldham Aschcraft e Richard Sharp, durata tre mesi nell’oceano Pacifico del 1983. La loro storia? Inizia come potrebbe iniziare una commedia romantica. I due erano giovani e innamorati, e condividevano la passione per le avventure, anche un po’ spericolate. Richard, allora, le propose proprio un’avventura impossibile: si trovava in possesso di un veliero di tredici metri e mezzo, l’Hazana, e le chiese di accompagnarlo in mare per riportare la barca a San Diego.

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Shailene Woodley e Sam Claflin in una scena di Resta con me

Tami, inizialmente titubante per il passato che la legava alla città e verso cui non voleva tornare, alla fine acconsentì e i due salparono insieme dal porto di Papeete, a Tahiti, nel settembre del 1983. Il viaggio si prospettava lungo, circa seimila chilometri, ma all’inizio tutto sembrava andare bene. Dopo tre settimane di navigazione però, i due incrociano sulla loro rotta l’uragano Raymond. Iniziato come una tempesta tropicale diretta verso le Hawaii il 2 ottobre, si trasformò presto – in soli otto giorni – in un uragano di categoria 4, con i venti che, nel punto massimo, raggiungevano i 240 km/h e onde alte come un palazzo di dieci piani. Tami e Richard si ritrovarono a bordo del veliero in mezzo al disastro, in balia delle onde. Secondo le direttive dei meteorologi, Richard aveva previsto la possibilità di incontrare la tempesta, ma non poteva immaginare che la sua forza e la sua portata sarebbero stati tali.

I veri Tami Oldham Aschcraft e Richard Sharp

Quando l’Hazana venne colpito dalla forza dell’uragano, Tami stava dormendo sottocoperta mentre Richard tentava di legarsi stesso all’imbarcazione con delle corde per evitare di finire in mare. L’onda d’urto fece svegliare Tami che, nella confusione, finì per sbattere la testa e svenire. Dopo essere rimasta incosciente per quasi ventisette ore, andò sovra coperta, ancora in balia della tempesta, ma di Richard non c’era più traccia. Il fidanzato era stato portato via dal mare e lei si ritrovò sola sul veliero nel mezzo dell’oceano Pacifico. Tami riuscì a governare la barca e a far uscire l’acqua dalla cabina, tentando poi di spostarsi manovrando la vela.

Un alto momento del film, disponibile in streaming su Prime Video e Apple TV+.

Non potendo ormai sperare di raggiungere San Diego, che era diventata troppo lontana dopo essere stati portati fuori rotta dall’uragano, decise di tornare indietro e puntare verso le Hawaii. Ci vollero quarantuno giorni prima di raggiungere la terra ferma, quarantuno giorni di paura e dolore, ma riuscì a salvarsi. Andò poi avanti con la sua vita, diventando un’imprenditrice, una moglie e una madre, ma nel suo cuore non dimenticò mai Richard e la loro traversata in mare. Come ha scritto poi nella sua autobiografia, molte volte le è capitato di chiedersi perché non fosse morta anche lei, e la risposta che le riesce sempre di trovare è una sola: «Non era il mio momento…».

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