MILANO – La relazione tra Nick Hornby e il cinema va da sempre a gonfie vele. Il tocco dello scrittore londinese è diventato una vera e propria istituzione: ironia malinconica, feticci e passioni (dal calcio di Febbre a 90 ai vinili di Alta fedeltà, versione TV con Zoe Kravitz, ve ne abbiamo parlato qui), amori che vanno e vengono e la vita intesa come un continuo racconto di formazione tardo-adolescenziale (About a Boy, Non buttiamoci giù). La carriera intrapresa da sceneggiatore finora è stata altrettanto soddisfacente: Hornby ha contribuito agli script del coming-of-age An Education con Carey Mulligan, del survival movie Wild con Reese Witherspoon e del pluripremiato Brooklyn, melodramma con Saoirse Ronan per il quale ha persino sfiorato la vittoria dell’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale.
Tutta un’altra musica è uno dei suoi ultimi romanzi, adattato per il grande schermo dall’americano Jesse Peretz – regista di Quell’idiota di nostro fratello nonché bassista dei Lemonheads di Evan Dando – dietro a cui si nasconde l’impronta di Judd Apatow, meno orientato a pellicole comico-demenziali e sempre più affezionato a rom com dal sapore agrodolce. Juliet, Naked – lo trovate in streaming qui su Prime Video, AppleTV+ e CHILI – rappresenta quindi il luogo perfetto in cui s’incontrano lo spirito di Hornby e quello di Apatow. In fondo, due facce della stessa medaglia: da una parte il miglior modo possibile di rappresentare l’immaturità maschile in versione british, contrapposta alla difficoltà di crescere secondo i modelli culturali a stelle e strisce.
Per quanto il libro di partenza non sia tra i più memorabili dell’autore, la traduzione risulta una commedia godibile, interpretata in maniera magistrale da un terzetto di attori che assorbono con forza tragicomica i vezzi e le nevrosi dei protagonisti descritti nelle pagine. Chris O’Dowd è il quarantenne Duncan, ossessionato dal suo idolo musicale Tucker Crowe (Ethan Hawke), misconosciuta rockstar degli anni Novanta di cui si sono perse le tracce e per la cui maniacale attività fanzinara ha sacrificato tempo e attenzioni nei confronti della fin troppo paziente moglie Annie (una splendida Rose Byrne).
La scoperta di un demo musicale (Juliet, Naked, da cui il titolo) è la scintilla da cui si scatena un triangolo destinato a essere l’incubo di qualsiasi nerd e musicofilo: il vero Tucker non è esattamente come Chris se lo immaginava. Annie dal canto suo rimane sempre più attratta da lui, scapestrato, trasandato ma fascinoso papà che ha smarrito da tempo i connotati del musicista sofferente e maledetto. Com’era lecito aspettarsi, l’incontro tra la penna di Hornby e la confezione di Apatow riesce a dare vita a un film tanto leggero quanto intelligente, garbato e molto divertente, che puntella le stravaganze e i dettagli che si trascinano ogni giorno i complicati rapporti tra le persone.
- VIDEO | Qui sotto il trailer di Juliet, Naked:
Lascia un Commento