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Apollo: Missions to the Moon | Poppy Northcutt: «Io, tra la Luna, Elon Musk e la parità di genere»

A 50 anni dallo sbarco sulla Luna, National Geographic omaggia il primo ingegnere donna della NASA

Poppy Northcutt

PASADENA – «Avevo una laurea in matematica, ero esperta in computer e tecnologia ma chi l’avrebbe mai detto che sarei finita a lavorare sul programma spaziale?». È ancora incredula quando lo dice, Frances “Poppy” Northcutt, 75 anni, il primo ingegnere donna nella Mission Control della NASA, che ha pure dato il nome a un cratere lunare (appunto Poppy). Hot Corn l’ha incontrata al Langham Huntington Hotel di Pasadena dove ha presentato Apollo: Missions to the Moon, il film targato National Geographic per la  celebrazione dei 50 anni dallo sbarco sulla Luna. Diretto dal pluri premiato documentarista Tom Jennings e narrato attraverso i filmati dei media del tempo, contiene audio inediti e una colonna sonora in cui Hans Zimmer e Russel Emanuel fondono musiche orchestrali con i veri suoni ricavati dai programmi Sputnik e Apollo. «Se 50 anni fa me lo avessero chiesto, avrei detto che oggi avremmo avuto una colonia sulla Luna e saremmo sulla via di Marte» confessa Poppy Northcutt, a cui fu assegnata anche una medaglia dal governo per avere riportato intatta sulla terra la navicella Apollo 13.

Poppy Northcutt alla NASA

THE DARK SIDE OF THE POLITICS «Trovo scioccante che dopo tutti questi anni non siamo riusciti a esplorare di più la Luna. Ai tempi lavoravo su missioni in stato avanzato, erano stati effettuati importanti investimenti e spese per arrivare sul satellite, ma poi ci si è fermati invece di sfruttare il momento. Dunque, quando vedo che non abbiamo una navicella per tornare, non dico sulla Luna ma neppure intorno alll’orbita terrestre, mi viene da pensare che i motivi siano politici. Mi auguro che questo film, come gli altri dedicati all’anniversario, aiutino la gente a capire che si possono raggiungere grandi cose. Oggi abbiamo molte più possibilità tecnologiche di allora, possiamo fare molto più che scattare selfie».

Poppy Northcutt
Una delle immagini più note dello sbarco sulla luna

LA LUNA PER TUTTI «Si parla di Elon Musk che ha venduto il primo biglietto al pubblico per viaggiare sulla Luna. Ma quando si hanno personaggi della sfera commerciale che sovvenzionano programmi del genere, stai sicuro che lo faranno per motivi commerciali. Dobbiamo pensare che saranno solo i ricchi a poter viaggiare sulla Luna? Chi trarrà beneficio da questa operazione? Credo si debba spendere denaro pubblico per raggiungere interessi di dominio pubblico».

Poppy Northcutt
Il Launch Control Center durante la missione dell’Apollo 11

OPERAZIONE APOLLO 13 «La mia funzione era di lavorare al Programma Aborto ma per ragioni politiche hanno preferito cambiare il nome in Ritorno in Terra. Funzionò perfettamente. Nonostante fossimo sottoposti a un’incredibile stress per via delle numerose incognite, nel momento in cui la traiettoria della navicella è stata riportata a ciò che chiamavamo la traiettoria del free return, sapevamo che sarebbero tornati. Ma c’erano ancora molti problemi di tipo ambientale da superare, hanno lavorato tutti come pazzi per risolverli, 24 ore al giorno. Sono situazioni che in fase preparativa vengono simulate, simulate e simulate di continuo, finché non accadono davvero».

Una scena de Il Diritto di Contare

IL VERO DIRITTO DI CONTARE «Non conoscevo altre donne nella mia stessa posizione, sono sicura ce ne fossero da qualche parte, ma nel reparto tecnico non ne ho viste. Se è stato più difficile essere in questo settore perché ero donna? Sì, dovevo lavorare molto più duramente degli uomini per provare il mio valore. Ai tempi nuotavo in un mare di sessismo. Oggi la situazione è ancora più difficile perché le donne lottano contro un’ostilità spesso generata dalla rete. Io conoscevo i miei nemici, mi stavano di fronte, ma i social media avanzano minacce anonime. Ricevevo parecchie attenzioni per i motivi sbagliati ma gli uomini con cui lavoravo non erano troppo ostili, magari mi trattavano con aria di superiorità, erano altezzosi, ma tutto qui. Se penso al tipo di ostilità che la donna deve combattere oggi nei posti di lavoro, non credo che la situazione sia molto migliorata».

Qui potete vedere il trailer di Apollo: Missions to the Moon:

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